“Governare, ma senza lacci e lacciuoli”
di Gennaro Palladino
Giovanni non devi sforzarti per convincerti che “ PD e PDL, i nuovi partiti astri nascenti della politica nazionale, e di ovvio riflesso locale, siano ANCHE espressione della volontà dei cittadini”.
Che non sia così lo pensano in tanti e fra questi il sottoscritto. Ma che ci fosse bisogno di un elemento chiarificatore nel panorama politico nazionale era ed è alquanto evidente. L’esperienza del governo precedente ha dimostrato che non si può mettere insieme il diavolo e l’acqua santa. Una coalizione vincente deve anche poter governare e questo vuol dire poter dimostrare senza tanti lacci e lacciuoli quello di cui si è capaci e poterlo fare. Sarà poi il popolo a giudicare se è fatto bene o male. Nella passata coalizione di centro sinistra erano troppo evidenti le discrasie intorno a Prodi che si sforzava di tirare avanti nel dare un colpo al cerchio e uno alla botte nonostante tutto.
L’errore, se si voleva mettere insieme la sinistra radicale con il centro sinistra riformista è stato quello di aggiungerci per una questione di numeri anche Mastella e Dini che evidentemente non sono fatti per politiche di sinistra (non mi dilungo). Aggiungiamoci, poi, che ognuno potesse fare l’ago della bilancia anche a causa di una legge elettorale che lo permetteva e il gioco è fatto.
Adesso senza nemmeno cambiare la legge elettorale, siamo di fronte a nuovi soggetti politici (coalizioni o partiti) a destra come a sinistra per cui non dobbiamo fasciarci la testa ancora prima che ce la rompiamo. Anche se, come tu affermi, sono sempre le stesse figure, hanno messo in piedi uno strumento nuovo per la semplificazione della politica e dobbiamo farcene una ragione perché ce n’era bisogno. D’altronde rispetto alla Prima Repubblica, quando ognuno si identificava con un simbolo di un partito, cosa riscontriamo? C’è (potrebbe esserci) un centro forte come la vecchia DC, una sinistra alternativa e un centro destra, ancora più a destra ora con l’esclusione di Casini.
Che la gente vorrà o meno credere a tutte le buone intenzioni manifestate, lo si vedrà fra due mesi, ma almeno sarà messa in migliori condizioni di scelta. Credo che l’elettore non potrà più appellarsi all’alibi offertogli dalla confusione con la speranza o la certezza che il suo voto potrà permettere alla sua coalizione qualora vincesse, di governare. Che poi, ancora per un fenomeno tutto italiano, all’interno della stessa coalizione potranno evidenziarsi contrapposizioni letali questo non lo possiamo sapere anche se facilmente prevedibili quando, per esempio, si affronteranno problemi etici o di collocazione (vedi PD) in un gruppo parlamentare europeo. Qui c’azzecca proprio la frase di Tonino Guerra: “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita”.
Dopo di che, se vogliamo spostare il ragionamento sulla situazione locale, penso che il dibattito l’abbiamo già affrontato quando a fine dicembre scorso tu asserivi che è questione di uomini in campo” a cui io, insieme a qualcun altro, non mi sono sottratto (volendo puoi richiamarlo per una rinfrescata di memoria) facendone una questione di pudore e su cui ti sei trovato in perfetta linea. Oggi mi permetto di offrire una definizione di cosa sia il pudore per qualcuno che non sa dove abita:
“Il sentimento del pudore consiste in un ritorno dell’individuo su se stesso,volto a proteggere il proprio sé profondo dalla sfera pubblica “ M.Scheler,Pudore e sentimento del pudore, pag 49.
Gennaro Palladino