di Alessandro Rendina
Cari amici,
come ben sapete il PD è un partito plurale, dove andranno a convivere e mescolarsi tante culture: dalla cristiano-sociale alla social-democratica, socialista, post-comunista, femminista, ambientalista e chissà quante altre.
Queste culture si mescoleranno, i loro confini diventeranno più labili all’interno di un solo partito e genereranno (si spera) qualcos’altro: Il nuovo partito di massa del nuovo secolo.
Sia a livello nazionale sia a livello locale si stanno creando delle associazioni tematiche che intendono esprimere e porre sotto l’attenzione del Partito e della società il proprio punto di vista.
D’altro canto, nella nostra cittadina, come a livello nazionale, esiste il rischio che si creino delle correnti locali legate a singole persone più che a temi e problematiche. Questo schema antiquato potrebbe impedire, di fatto, un reale dibattito sui temi, in quanto le correnti votano a prescindere dalle argomentazioni.
Dopo essere stato un pò a guardare, ho deciso di aderire all’associazione degli Ecologisti Democratici.
Il motivo principale che mi ha fatto propendere per questa associazione è che si rifà a un tema, l’ecologia, che mi è sempre stato caro, è un tema che affonda le sue radici nel passato ed ha avuto più di un vestito. Ma è un tema che è partito non, dalla ricerca della presa del potere come è tipico dei Partiti, ma da una critica radicale al modello al quale tutti ci stavamo uniformando, il consumismo.
Oggi, sappiamo molto di più e siamo tutti un pò più ecologisti di ieri ma, ritengo che la battaglia dell’ecologia per arrivare ad un futuro sostenibile, dove non vivremo più esaurendo le ricchezze dei nostri figli, sia appena cominciata e non è una battaglia dove ci saranno vinti e vincitori, è una battaglia dove dovremo convincere gli altri e autoconvincerci che possiamo vivere egregiamente senza distruggere le risorse e con esse il pianeta, a cominciare dal nostro quartiere.
Infatti, questo è un percorso che comincia con i comportamenti personali e continua chiedendo alla politica di fare la sua parte.
Questa associazione si propone di lavorare soprattutto sulla politica e fa parte del PD, c’è, quindi, sincerità e chiarezza.
Intendendo, con questa associazione, fare soprattutto opinione e riflettere su temi ambientali, sociali e politici chiedo a chiunque voglia dare il proprio consiglio e contributo di contattarmi e di costruire insieme l’associazione, convinto che partire già dall’inizio con la massima apertura sia il modo migliore di creare qualcosa di buono.
Dal manifesto degli Ecologisti democratici:
Noi Ecologisti Democratici ci riconosciamo nell’ambientalismo del fare proposto da Walter Veltroni come uno dei principali fondamenti dell’identità, del programma, dell’azione del Partito Democratico. Ci riconosciamo, con Veltroni, in un ambientalismo che come l’ambizione generale da cui è nato il Pd, aiuti a rendere la politica, la nostra politica, vicina ai bisogni e alle aspirazioni delle persone e delle comunità. Vicina all’Italia e agli italiani.
Dalla relazione di Fabrizio Vigni alla assemblea costituente della associazione:
La associazione degli ecologisti democratici è aperta e opera dentro e fuori il PD.
Aperta anche alla partecipazione di chi al PD non aderisce. Che cerca di far vivere l’”ambientalismo del fare” non solo dentro il partito, ma prima ancora nella società, nei luoghi in cui si fa ricerca, si lavora, si produce. Che stimola le amministrazioni locali. Che si impegna a far crescere un nuovo civismo ecologista nei comportamenti dei cittadini.
Una associazione necessaria per dare più forza all’ ambientalismo dentro al PD, e utile al PD per entrare in sintonia con quanti, nella società italiana, si riconoscono nell’idea che l’ambiente è oggi più che mai una frontiera di progresso e di civiltà.
Una associazione che nasce dall’incontro di esperienze già esistenti – come quelle di Sinistra ecologista e del Movimento ecologista, come quelle maturate nella Margherita, nell’ nell’associazionismo, e in altri mondi ancora – ma vuole anche allargarsi a tante energie nuove.
Una associazione che dialoga con tutte le associazioni ambientaliste – da Legambiente al Wwf, a tutte le altre – la cui autonomia rispetto ai partiti va pienamente salvaguardata, sapendo che noi agiremo su un piano del tutto diverso e distinto, quello della politica. Guai a far confusione.
Una associazione radicata sul territorio, presente con propri circoli in ogni provincia e nei luoghi di lavoro, di studio, negli enti di ricerca. Che dovrà definire le modalità di un patto di collaborazione con il partito.
Alessandro Rendina
email: ale@gioin.eu