“Città dell’Accoglienza e della Riconciliazione”
di Gianfranco Pazienza
Il Forum Cittadino sul turismo (occasione disertata dalla solita indifferenza, dalla politica, se si eccettua la presenza della giunta del Sindaco Giuliani che ha voluto questo appuntamento, e disertata da quanti pensano sia inutile continuare a raccontarsi le stesse cose) questo appuntamento interessante, si è tenuto alla vigilia di due straordinari eventi: il Raduno dei bersaglieri e
Le due date porteranno tra maggio e giugno decine di migliaia di visitatori ai luoghi dove vive l’opera di Padre Pio. Qui si mescoleranno all’abituale presenza di viaggiatori e pellegrini, fedeli di San Pio, fedeli sul cammino “naturalmente sacro” che si sviluppa tra Madonna di Stignano, San Matteo, Santa Maria di Pulsano fino alla grotta dell’Arcangelo. Questa possibilità di contaminazione tra il viaggio di fede dei pellegrini e il viaggio spensierato dei turisti ha un unico cemento: l’accoglienza.
Nei prossimi giorni si potrà misurare l’intensità della “sfida” tra la visita alla Cripta e alla straordinaria all’Opera missionaria di Padre Pio, e la visita al Parco Nazionale del Gargano “Naturalmente Sacro”, un punto forte per i numeri della destagionalizzazione del turismo nella nostra Regione (l’unica che ha una percentuale di presenze in crescita).
Questa sfida è stata centrale nel Forum sul turismo: sono i pellegrini a poter divenire turisti, oppure potranno essere i turisti a divenire fedeli?
Le due tesi sono suggestive e altrettanto profonde, soprattutto dopo il richiamo forte e severo di Monsignor Domenico D’Ambrosio con l’invito a rispettare la sacralità dei luoghi della Città di San Pio. Il Vescovo lo ha fatto con un saluto ai partecipanti del forum denso di ricordi personali (e umanamente maliconici) che lo accompagnano in questi giorni verso la sua nuova sede vescovile di Lecce.
Con i due eventi la nostra Città misurerà non solo la macchina organizzativa, ma tutta la sua capacità ricettiva.
Il 57° Raduno Nazionale dei Bersaglieri, già dal lontano 2005, nasce dalla passione mai affannata degli amici della locale sezione, all’insegna di una premessa: “San Giovanni Rotondo Città dell’Accoglienza e della Riconciliazione”. Con la forza di questa premessa sono stati mossi i primi difficili passi verso il Comitato Nazionale, fino al successo. Complimenti!
La visita del Papa Banedetto XVI poi, giunge dopo il 2003, anno difficile per la vita cittadina con i suoi episodi poco dignitosi di vita pubblica. In quello stesso anno sono stati richiamati alla sobrietà quanti gestivano l’opera di Padre Pio (Convento e Casa Sollievo), e al rispetto della figura del Fondatore. Soprattutto è questa del Papa è una visita di Riconciliazione. E riguarda tutti: il Vaticano, i cittadini e gli esponenti della vita pubblica chiamati a riflettere, dopo anni di difficile transizione, accompagnati dalla caotica gestione del Giubileo, con i problemi “irrisolvibili” dell’organizzazione urbanistica e dei servizi per l’accoglienza. In quegli anni la denuncia politica (la nostra, con l’impegno del Presidente Vendola, allora alla Commissione antimafia), con l’impegno degli investigatori e delle forze di polizia, si è riusciti a dimostrare che quel disordine rappresentava uno “spazio” per l’infiltrazione criminosa (della mafia garganica, con almeno due omicidi correlati) nella gestione dei servizi.
Quel successo dovrebbe incoraggiare gli amministratori e gli operatori a nell’opera di pulizia e disincentivare i tanti comportamenti illegali e abusivi che offendono
La Città deve continuamente ricostruire e riqualificare la sua offerta e la sua immagine. Riconciliazione (non uso il suo significato cristiano che si esprime nella parola e nell’esempio di vita francescana di Padre Pio) per ricucire e sanare una frattura ancora scomposta tra le centinaia di addetti all’accoglienza perché si possa, tutti insieme, partecipare alla straordinaria missione di custodire l’Opera e migliorare la qualità della vita di tutti noi e dei nostri infiniti e graditi ospiti.
I loro disagi sono i nostri disagi.
Chiudo con un invito, semplice, a cominciare dai nostri comportamenti individuali, almeno nei prossimi trenta giorni: se possiamo, lasciamo a casa le nostre auto e a piedi, partecipiamo all’Accoglienza. Con una predisposizione a Riconciliarci, non solo con le persone e le cose più vicine, ma guardando al futuro, alla Pace, alle ferite sociali ed ambientali che affliggono il nostro mondo soffocato.