L’Associazione "Cala la sera" risponde con una lettera di protesta
“Il Centro Storico non si tocca!”
In relazione al progetto dell’assessore Davide Pio Fini per il Turismo pubblicato sulla rete civica del comune di San Giovanni Rotondo
“…..Il quadro potrà dirsi completato quando anche l’ultima parte del programma, la più ambiziosa, avrà trovato definizione attraverso l’individuazione degli opportuni canali di finanziamento:
l’acquisizione da parte del Comune di San Giovanni Rotondo di un certo numero di vecchie abitazioni del Centro Storico che – qualora oggettivamente di scarso pregio architettonico –
potranno essere abbattute per ricreare spazi di vita comune (piazzette e slarghi): l’operazione di diradamento potrà così consentire di ricreare le atmosfere e le scene di vita quotidiana della tradizione di San Giovanni Rotondo.”
L’Associazione Culturale “Cala la Sera” chiede che questa affermazione venga ritrattata pubblicamente in quanto:
1- Il Centro Storico di San Giovanni Rotondo fa parte del Parco Nazionale del Gargano e pertanto, gode della tutela di bene culturale e paesaggistico, tutto ciò che è compreso nel suo perimetro, anche ciò che per Lei è di “scarso pregio architettonico” (anche se non si capisce con quale criterio si definisce una vecchia abitazione, fatta con tecniche tradizionali e con materiali naturali di “scarso pregio”)
2- Il 1 maggio 2004 è entrato in vigore il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio emanato con Decreto Legislativo 22.1.2004 n. 41 in cui sono assoggettati alla legge i beni di interesse archeologico, storico, artistico, ambientale e paesistico, archivistico e librario, e ogni altro bene che costituisca testimonianza materiale avente valore di civiltà (tra cui qualsiasi abitazione storica anche di s.p.a.). Questo codice rispetta, riprende e arricchisce le “84 Dichiarazioni” della Commissione d’indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio (“Commissione Franceschini”) istituita su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione con la legge 26 aprile 1964 n. 310.
”DICHIARAZIONE XL della Commissione Franceschini
Centri storici e loro tutela
In particolare sono da considerare Centri storici urbani quelle strutture insediative urbane che costituiscono unità culturale o la parte originaria e autentica di insediamenti, e testimonino i caratteri di una viva cultura urbana. Per essi la legge dovrà prevedere adeguati strumenti, sia finanziari, sia operativi.
A fini operativi, la tutela dei Centri storici si dovrà attuare mediante misure cautelari (quali la temporanea sospensione di attività edilizie ad essi inerenti), e definitive mediante Piani regolatori. I Piani regolatori relativi ai Centri storici urbani dovranno avere riguardo ai centri medesimi nella loro interezza, e si ispireranno ai criteri di conservazione degli edifici nonché delle strutture viarie e delle caratteristiche costruttive di consolidamento e restauro, di risanamento interno igienico sanitario, in modo che, come risultato ultimo, i centri stessi costituiscano tessuti culturali non mortificati.””
Pertanto ciò che intende come “operazione di diradamento” è illegale e va a ledere tutti i principi morali, civili e culturali di un popolo.
3- Cosa intende per “ricreare spazi di vita comune…ed atmosfere e scene di vita quotidiana della tradizione”? Succederà questo abbattendo case? Creando dei vuoti in un tessuto urbano già provvisto di piazzette e slarghi?
Non è questa la valorizzazione che vogliamo, il Centro Storico non si tocca!
Sicuri di portare una giusta e democratica riflessione al Vostro programma e chiedendo che questa ultima parte venga espressamente ritrattata
Cordialmente
Pio Gravina
presidente dell’Associazione Culturale
Cala la Sera
“per la valorizzazione delle tradizioni”