LibriAmo a cura di Renata Grifa
Come ci si sentiva? Riuscivo a immaginare la paura nauseante alla bocca dello stomaco, il terrore che balenava quando cercavi di vedere oltre il punto di non ritorno della persona che saresti stata… Ma quel momento preciso? Farti strappare via qualcosa dalla parte più profonda di te: che impressione faceva? E dopo, quando avevi un buco dentro di te… Rividi il vuoto negli occhi di Milly mentre se ne andava, e serrai i denti. Cos’era peggio? Non sentire niente o affliggerti per qualcosa che non ricordavi più? Di certo, quando dimenticavi, dimenticavi anche di essere triste, se no che senso aveva? Eppure quell’inebetimento avrebbe portato via parte del tuo essere, sarebbe stato come avere un formicolio nell’anima…
Bridget Collins
Emmett. È lui. È il prescelto.
Il solo che può continuare l’antico mestiere del rilegatore di libri… e di persone.
Ricucire tra le pagine di un libro i ricordi che non ci fanno vivere e dimenticarli per sempre, a meno che…
Emmett non sa, gli hanno solo detto di stare lontano dai libri, che i libri sono proibiti, che sono disonorevoli, che leggere quelle storie che sembrano così vere lo porteranno alla pazzia, ma Emmett non ci riesce, non riesce a tenersi lontano da quei volumi che sembrano quasi delle opere d’arte, li teme ma ne ignora il motivo.
Non si spiega quindi la decisione della sua famiglia di mandarlo via di casa, al cospetto della vecchia Seredith, rilegatrice da millenni e in cerca di un nuovo apprendista.
E sarà qui nella vecchia e lugubre casa di campagna che Emmett entrerà a far parte quasi inconsapevolmente nel mondo della rilegatura, capirà perché quel sentimento di vuoto costante sembra riempirsi quando incontra personaggi come il giovane e ricco Lucian Darnay, cos’è che li unisce?
Chi è Lucian? E cos’è quell’aura pericolosa che sembra sempre portarsi dietro?
Cos’è quel qualcosa che la mente sembra aver dimenticato ma il corpo continua a farci ricordare?
È questo il senso di dubbio, curiosità e magia che pervade dall’inizio alla fine le pagine de “Il rilegatore”, una lettura inaspettata che ci mette davanti all’importanza dei ricordi e allo stesso tempo al loro potere distruttivo.
Dolore, amore, vergogna, denaro sono solo alcuni degli ingredienti narrati in uno spazio-tempo che sembra fluttuare come l’inconsistenza materiale dei ricordi.
Quei ricordi che fanno parte di noi e ci formano anche quando sono dolorosi, quei ricordi che sono comunque emozione, condivisione, nostalgia e che un rilegatore potrebbe portare via da un momento all’altro.