Quando per “intervenire” occorre una denuncia scritta e firmata
Alla Procura della Repubblica
Presso il Tribunale di Foggia
Al Medico Sanitario e al Resp. Veterinario
ASL Prov. FG –Distr. di San Giovanni Rotondo
Al Sindaco di San Giovanni Rotondo
Al comandante della Polizia Municipale
di San Giovanni Rotondo
e p.c. Agli organi di stampa locali
OGGETTO: Denuncia abusi contro animali.
Da oltre due anni passo molte volte ogni giorno, per motivi di lavoro, a San Giovanni Rotondo, in via ******* **** nel tratto compreso tra ***** ******** e via ******* ******, ed è da oltre un anno che ho scritto agli stessi enti e personalità in indirizzo per segnalare un abuso contro animali, per il quale nulla è stato fatto e nessuno è mai intervenuto, e che tuttora si sta perseguendo.
Nel tratto indicato è parcheggiato un furgone la cui targa è: **********, al cui interno oltre ad esserci una discarica di ogni genere, putrida e malsana (nella cui vicinanza si avverte un tanfo ovviamente disgustoso) viene tenuto segregato un cane (spero solo uno). Un animale che spesso lo si sente guaire, quasi piangere, per il quale nessuno sta facendo niente. Standomi a cuore la sua sorte mi sono informata sulla vicenda. Da ciò sono venuta a conoscenza che sempre un anno fa, oltre a me, qualche vicino di casa ha sottoposto il problema al medico sanitario ed a quello veterinario della ASL, a carabinieri e vigili urbani.
Nel paese delle banane, qual è il nostro, il medico sanitario ha risposto che la competenza era del medico veterinario, quest’ultimo, invece, ha affermato che la competenza era del suo collega. Unica convergenza di dati fra i due è stata che, per intervenire, era indispensabile una denuncia scritta e firmata. Come se un cittadino andasse a denunciare che in un furgone forse c’è qualcuno (non è detto che sia un animale, il che non significherebbe nulla) che sta male e che si lamenta, e si sente rispondere che non si può intervenire se non c’è una formale denuncia. I carabinieri credo abbiano demandato al medico sanitario; qualche vigile, dall’alto della sua intelligenza, e qui siamo al paradosso, ha avvisato il proprietario del furgone e del cane (pare lo abbia riferito lui stesso in giro) che qualcuno si era andato a lamentare del suo modo di tenere l’automezzo in pieno paese come se fosse un riparo di galline in campagna, e della segregazione del cane in quell’angusto spazio senza aria (vi è solo un misero tettuccio aperto, quando non piove, di pochi centimetri).
Si parlava di paradosso: il proprietario di furgone e cane, un certo *****, è il presidente di una fantomatica associazione di protezione animali (che protezione!!!) che di fatto fa l’accalappiacani. Motivo questo per il quale qualche vigile si è ben guardato dal portare avanti gli accertamenti sul maltrattamento del cane nel furgone: denunciandolo sarebbe venuta a mancare la collaborazione dell’ “amico” accalappiacani che ad ogni ora del giorno e della notte risponde alle loro chiamate di aiuto!!!! Comprendo che i vicini non si siano più esposti visto che dall’altra parte vi erano “spioni”.
Questa è la vicenda che a distanza di un anno ho denunciato per la seconda volta. In questa occasione sono stati interessati gli organi di stampa e nessuno potrà far finta di nulla. Lo spero perlomeno, perché in un paese di menefreghisti qual è il nostro potrebbe riaccadere che nessuno muova un dito.
Lettera firmata
(nel luogo, che per ovvi motivi abbiamo asteriscato, della presenza del cane non abbiamo certezza, ma del furgone e del relativo tanfo la certezza vi è tutta)