“Li ringraziamo per aver sopportato in silenzio la nostra eccessiva presenza, la nostra invadenza, le nostre continue richieste…”
di Filomena D’Apolito
Pubblichiamo di seguito una lettera indirizzata al personale della Oncologia della Casa Sollievo inviataci da un’affezionata amica dell’Associazione “Cambio rotta”, l’insegnante Filomena D’Apolito. Una lettera a cui è allegata una poesia-sfogo che la stessa Filomena ha scritto per ricordare il fratello Michele scomparso nei giorni scorsi a seguito di una grave malattia.
A Filomena ed a tutta la sua famiglia giungono le nostre più sincere condoglianze.
Lettera ai medici e agli infermieri del reparto Oncologia della Casa Sollievo
Il 9 Agosto 2007, nostro fratello Michele, dopo tante sofferenze ci ha lasciati, straziandoci il cuore. Lo amavamo tanto!
Con la sua famiglia abbiamo abbracciato la "croce", perchè non fosse da solo a portarla.
Desideriamo ora ringraziare tutti i medici e gli infermieri del reparto di Oncologia di San Giovanni Rotondo, che con grande umanità e nobiltà d’animo hanno alleviato le sue sofferenze, lo hanno curato, accudito e aiutato a superare i difficili momenti della malattia.
Li ringraziamo per aver sopportato in silenzio la nostra eccessiva presenza, la nostra invadenza, le nostre continue richieste, e auguriamo loro tanta forza e tanta salute affinchè anche altri possano beneficiare di queste cure.
Li ringraziamo anche per i gesti, gli sguardi pieni d’amore e di umana commozione e per le parole intense con le quali ci hanno consolati e incoraggiati nei momenti di grande sconforto.
Ringraziamo Suor Marì che ha nutrito per Michele un sincero affetto e che con la sua dolcezza e il suo sguardo luminoso incoraggiava i malati; il prete che tutte le mattine li nutriva del Corpo di Cristo ed aveva sempre una parola di conforto per tutti; il personale della "vigilanza" e il personale "ausiliario" che in ogni momento si è mostrato molto sensibile e disponibile.
Grazie a tutti!!!
“Senza Pietà”
Quando sentivo dire di fratelli che non si vedevano da anni, di fratelli che si odiavano a causa di spartizioni sbagliate, di fratelli che non si frequentavano per dissapori familiari o semplicemente di fratelli che si incontravano solo nelle feste obbligate perchè non avevano mai tempo, li commiseravo e con orgoglio e fierezza dicevo: No, noi non siamo così, noi siamo invincibili, siamo forti, neppure una proprietà potrà separarci perchè siamo molto uniti, perchè ci vogliamo bene!
Eravamo così sicuri di noi che non avevamo messo in conto una cosa… la morte!
Lei si che avrebbe potuto separarci! …ma eravamo giovani, forti, sicuri! Nessuno aveva mai pensato a lei…. che invece era vicino a noi!
Invidiosa, gelosa come tanti altri, si prendeva silenziosamente beffa di noi, della nostra sicurezza e tramava alle nostre spalle incurante dell’armonia che regnava nella nostra famiglia, della felicità "Regina incontrastata" nei nostri cuori.
Quando bussò alla porta della nostra casa ci prese il panico…. non l’aprimmo, anzi… ci stringemmo ancor di più per sconfiggerla o forse per muovere in lei pietà: perchè staccare persone unite da un cordone ombelicale mai staccato?
Con crudeltà entrò prepotentemente nella nostra casa, recise il cordone che ci teneva uniti, strappò i nostri cuori in tanti piccolissimi pezzi e ne portò via uno: il nostro adorato fratello Michele rendendoci mutilati, fragili e deboli.
Lottammo con tutte le nostre forze, le offrimmo del denaro, ci barricammo in casa, ci stringemmo attorno a lui in un unico grande abbraccio per strapparglielo, ma non servì a nulla.
Vinse lei!
Poveri illusi!!!
Come speravamo di vincere una battaglia persa in partenza!!!!!!!
15 Agosto 2007
Filomena D’Apolito