“La passeggiata”
di Tonia Siena
È estate, fa molto caldo, ma noi sangiovannesi siamo fortunati, perché la sera, al tramonto del sole, possiamo passeggiare su viale Cappuccini e godere di un gradevole venticello che dà la sensazione di freschezza dopo una lunga giornata di afa.
Così tutte le sere, come di rito per alcuni miei concittadini, con le mie amiche mi reco su viale Cappuccini a passeggiare; in fondo, camminare fa anche bene alla salute e, per chi, come me, salute non ne ha tanta, è un toccasana.
Come di consueto anche giovedì, 21 agosto 2008 alle ore 20,30, mi sono recata sul viale che ci fa sempre immergere in riflessioni su come era questa terra che stavamo calpestando prima della venuta di San Pio nel nostro paese. Ove ora ci sono strade asfaltate, case, ville, palazzi, un tempo, quando il frate cappuccino si trasferì nel convento dei frati minori del nostro paese, non c’era che una strada sterrata e il convento distava un chilometro dai primi agglomerati urbani.
Proprio facendo queste piacevoli riflessioni, io e le mie amiche di cui, per fortuna, una medico, giunte presso l’Hotel San Michele – Hotel Fini in direzione convento-paese, alle ore 21,30, camminando sullo stretto marciapiede adiacente, sono scivolata sul piede sinistro esattamente sul bordo bianco della piccola distesa così creata per far passare le persone che si possono muovere solo in carrozzella. Nel preciso punto detto, finiva il marciapiede, continuando su un pezzo di strada, sempre rigorosamente pubblica, per poi riprendere al marciapiede dell’isolato immediatamente successivo.
Ora, scivolando il mio corpo si sarebbe assestato da solo, se il piede, invece di finire in un pezzo di strada sterrata, fosse finito come sarebbe dovuto essere, sull’asfalto.
Come si evince dal racconto, subito alla fine del marciapiede il piede sinistro si ritrovò in una dislivello a fossetta ove si incastrò piegandosi in due.
Sono stata miracolata perché il mio corpo, nel cadere, stava prendendo la posizione e direzione: testa e schiena schiantati per terra. Il miracolo è stato la destrezza e velocità della mia amica, che mi ha sostenuto da dietro nella parte destra, facendomi atterrare per terra solo col fondo schiena e la schiena ammortizzata fortemente dal mio zainetto piazzato dietro le spalle. È inutile dire che anche la mia amica è scivolata trascinata dalla mia forza, ma non è atterrata a terra perché è riuscita a rimanere accoccolata riportando forte dolore alla sua schiena per aver fatto da leva al mio corpo molto più pesante del suo.
L’epilogo? Trasportata in pronto soccorso da un mio gentilissimo concittadino che per senso civico e solidarietà si è fermato in macchina vedendomi a terra. Giunta in ospedale, accertamenti del caso e diagnosi: TRAUMA DISTORSIVO MESOPIEDE SINISTRO, fasciatura con calza elastica del piede, ritorno a casa in macchina di due miei cugini, chiamati da me in mio soccorso, che mi hanno adagiata sul letto trasportandomi in braccio.
Immobilizzazione totale per i giorni a seguire, gamba in scarico su montagne di cuscini, ghiaccio continuo sul piede e tante grida di dolore!
Concittadini, ditemi, da quanti anni viviamo in un paese pieno di buche per macchine e persone? Rispondo io:”Da sempre!”
Si, ho 38 anni, e, da quando io ho memoria di questo paese lo rappresento pieno di strade nauseabonde, perché se percorse in macchina, fanno venir il mal di mare visto i rattoppi e le buche a volontà! In realtà prima di questo mio incidente, però, non mi ero resa conto che non solo le macchine si rompono distruggendo i cerchioni delle ruote nelle buche, tanto simpatiche, delle nostre strade principali e non, ma anche i pedoni si rompono i piedi e spero, sempre e solo quelli!!!
Quando ero a terra, dopo la mia caduta, strillante come non mai per il dolore, ero circondata da decine di pellegrini, che allertati dalle mie urla, sono usciti fuori dalle halls degli alberghi circostanti e sono stata soccorsa molto gentilmente dai proprietari dell’Hotel Fini che oltre a posizionarmi su una sedia, da loro offertami, mi hanno apposto sul piede ferito una busta enorme di ghiaccio. Sono stati squisiti tutti, soprattutto i pellegrini che cercavano di tranquillizzarmi, compreso le mie amiche e in particolare la mia amica medico che per fortuna era venuta a passeggiare con me e mi aveva potuto dare i primi soccorsi al piede terribilmente dolorante. È stato in questo frangente, in cui vedevo tutti i visi di gente intorno a me, che ho pensato che al posto mio ci sarebbe potuto essere uno di quei, o altri, pellegrini; allora con rabbia viscerale mi son detta:” Ma si può permettere che un povero pellegrino venga con tutta la fede e la gioia a visitare San Pio, rischiando di non poter camminare per un probabile incidente dovuto all’incuria delle strade!!!”
San Giovanni Rotondo città conosciuta e nota a livello internazionale, definita “città dell’accoglienza”, signori miei concittadini, non si può più permettere di fare, davanti gli occhi del mondo, di queste figure! Non siamo un paese di terremotati, ma una città in espansione e con tutte le carte in regola per essere dignitosa, pulita ed accogliente anche a livello strutturale!
E, che nessuno mi venga a dire:” Guarda dove metti i piedi!”
Io, stavo passeggiando sul viale più importante, sul più prestigioso del paese e che si presume dovrebbe essere anche il più curato, non stavo in un bosco deserto e quindi giustificabilmente sterrato!!! Stavo passeggiando e chiacchierando serenamente su una strada cittadina e teoricamente sicura!
Spero per il mio bene, per il bene di tutti i miei concittadini e delle persone che mettono piede in questo paese, che al più presto, tutto sia messo a norma di sicurezza, di dignità e perché no, di estetica!
Voglio ben marcare e sottolineare che la mia non è un’accusa ai politici, all’amministrazione di oggi, a quella di ieri, né a quella dell’altro ieri! Chi si permetterà di strumentalizzare questo mio incitamento al senso civico di tutti i cittadini di San Giovanni Rotondo, sarà un vigliacco e un bugiardo, proprio perché il fatto che le strade del nostro paese siano un disastro da molti anni è un fatto storico e noto a tutti.
Grazie per l’attenzione
Antonia Siena
a breve saranno pubblicate alcune foto