CORPUS DOMINI
“La mia carne è vero cibo, e il mio sangue vera bevanda”
a cura di
don Salvo Miscio
Prima Lettura
Ti ha nutrito di un cibo, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto
Dal libro del Deuteronòmio
Dt 8,2-3.14-16
Mosè parlò al popolo dicendo: «Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 147
R. Loda il Signore, Gerusalemme.
Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R/.
Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. R/.
Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R/.
Seconda Lettura
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1 Cor 10,16-17
Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio
Sequenza
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli;
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Canto al Vangelo
R. Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
R. Alleluia.
† Vangelo
La mia carne è vero cibo, e il mio sangue vera bevanda
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 6,51-58
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Di bocca in bocca
Mosè aiuta il popolo d’Israele a comprendere il cammino che Dio gli sta facendo fare nel deserto. Le incomprensibili difficoltà come anche le meraviglie prodigiose fanno parte della pedagogia di Dio per portare il suo popolo ad un rapporto pieno e duraturo con Lui. L’uomo è invitato a comprendere che la sua vita non si realizza solo nutrendosi di pane, ma tutto trova senso in una relazione forte e condizionante con Dio, dalla cui bocca esce tutto ciò che è veramente essenziale (I lettura).
Mangiare il Corpo di Cristo non solo ci fa vivere di Lui, ma finalmente ci da la forza di vivere per Lui, così da dare al nostro cuore la soddisfazione più grande, raggiungere quella pace per cui è stato creato: risposare in Dio!