L’I.C. Dante-Galiani si associa al grido di protesta del movimento anti-bullismo
L’Istituto Comprensivo Dante-Galiani aderisce al modello MaBasta, che si pone l’obiettivo concreto di sconfiggere culturalmente il fenomeno del bullismo.
L’idea è nata spontaneamente dopo un dibattito nelle diverse classi su un grave caso di bullismo verso una ragazza avvenuto nel 2016 in una scuola di Pordenone che ha tentato di farla finita perché non ce la faceva più a sopportare le azioni di bullismo da parte dei compagni, che ha così indotto i ragazzi a non restare a guardare né ad accontentarsi a sterili dibattiti, limitandosi a dire la loro sul problema.
MaBasta è una startup nata tra i banchi di scuola dell’Istituto Galilei-Costa di Lecce e i suoi fondatori sono studenti diciassettenni guidati dall’unico membro adulto del team: il professore di informatica Daniele Manni.
Un’idea che si concretizza in un’impresa che viene fondata il 6 febbraio 2016, data non casuale: il 6 febbraio, infatti, è la giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.
In quell’occasione i ragazzi hanno presentato un vero e proprio protocollo in punti che ha l’ambizione di entrare in tutte le scuole italiane, dalle elementari alle superiori, per sconfiggere bullismo e cyberbullismo.
Hanno preso forma, così, il modello “MaBasta” che concretizza l’idea di unire le forze dei ragazzi di tutta Italia che vogliono davvero arginare il fenomeno, attraverso una efficace sensibilizzazione e azioni dirette.
Il “Modello Mabasta” raccoglie e diffonde una serie di consigli e azioni “dal basso”, svolte dagli studenti stessi, che ogni classe e scuola d’Italia può liberamente adottare per prevenire e contrastare episodi e fenomeni di bullismo, sia nella versione classica, fisica, che in quella virtuale, il cosiddetto cyberbullismo.
«Ci auguriamo che, con l’adozione del Modello Mabasta, – raccontano gli studenti delle classi del “Istituto Comprensivo Dante-Galiani” di San Giovanni Rotondo – si possa davvero dare una frenata e una svolta decisiva ai tanti, troppi episodi di prevaricazione che leggiamo tutti i giorni sui media nazionali e internazionali».