“Che s’adda fa pe’ campà”
di Gennaro Palladino
Siamo alle solite. E’dal 25 luglio del 2006 che assistiamo ad una crisi amministrativa apparentemente risolta con l’avvicendamento di alcuni assessori in giunta poiché stando alla presa d’atto ufficiale “si rende necessario verificare lo stato di attuazione del programma politico-amministrativo, al fine di dare nuovo impulso all’operato dell’azione amministrativa”.
Crisi che trovava uno sbocco il 9 agosto quando il sindaco revocava la nomina di tutti gli assessori comunali “dato atto che a seguito di apposita verifica amministrativa sono emersi elementi che pregiudicano il rapporto preminentemente fiduciario con lo scrivente e sulla correlata attività e programmazione amministrativa da perseguire” ed attendere il 22 agosto al momento della nomina dei nuovi assessori e del vice sindaco. Se ricordiamo bene, il tutto coincise con
Così pure la scelta in giunta di Matteo Cappucci e di Giuseppe Siena, sempre parole del Sindaco, imprimevano un maggiore spessore politico e portavano più esperienza in giunta. Non è stato per il sindaco raschiare il fondo del barile, ma una nuova scommessa. A questo punto, tralasciando le soffocate ambizioni del sindaco nel tentativo di coinvolgere personalità esterne e costretto a dover pescare nel proprio orto, non ci sono più alibi considerando le motivazioni addotte.
Dal momento in cui quelle scelte vengono messe in discussione e non ci sono margini di manovra, la soluzione non può che essere che quella di assumersi le proprie responsabilità tenendo fede a ciò che correttezza, lealtà, coerenza e onestà intellettuale vogliono: ammettere il fallimento politico di questa coalizione e passare la mano. Mi ero ripromesso di non intervenire più sulle vicende amministrative fino a quando non avessi visto cantierizzare e realizzare quelle opere di cui ho dato un certo risalto, ma oggi, pressato da civica coscienza, mi permetto di intervenire su questo momento politico che attraversa la nostra città perché il livello di indignazione ha superato il limite.
“Amm fatt rid pur li scigne!!! E’ la frase ripresa dall’amico Giovanni Piano dai commenti dei cittadini per esprimere tutta l’insofferenza su come viene trattata una città a levatura internazionale; per come viene amministrata, per l’assenza di risposte concrete alle tante aspettative della popolazione, all’immagine che viene data, alla forte delusione dei cittadini del centro sinistra, ai tanti giochi, intrallazzi, veti ed ostinazioni dei partiti alle spalle della povera gente.
Siccome mi risulta che le scimmie ridono sempre, forse sarebbe più appropriato: “Facciamo ridere i polli”. Ma forse Giovanni si riferiva a quelle tre scimmie che non vedono, né sentono e neppure parlano come stanno facendo i rappresentanti della Margherita? Già
Una riflessione è d’obbligo, e vorrei soffermarmi più di tutto sulle scorrettezze messe in atto in questa occasione permettendomi di porre alcune domande.
I cittadini di San Giovanni Rotondo, memori della gestione del territorio all’epoca del Giubileo, consci del mancato coinvolgimento, nonostante le tante promesse, e nel programma e nei vari processi decisionali, delusi dagli avvenimenti che hanno segnato l’amministrazione Squarcella, hanno ridato fiducia (e che fiducia!) al centrosinistra e a quegli uomini che hanno lavorato per quel progetto di rinnovamento. Si è cominciato col mettere subito da parte quegli uomini che hanno contribuito alla vittoria del centrosinistra; si è proseguito col defenestramento dei Verdi e di Rifondazione Comunista; abbiamo assistito ad un avvicendamento di assessori che supera quello dell’amministrazione precedente; oggi assistiamo all’ennesima epurazione a danno, questa volta, dello Sdi e del suo uomo di punta. Ma….dove vogliamo arrivare? Ci rendiamo conto della scarsa serietà che si mette in campo?
La cittadinanza ha votato una coalizione che oggi è stata del tutto snaturata. Non vi sembra sia stato commesso uno sgarbo sia alla serietà che al pudore? Pensate forse che i cittadini “si bevono” tutto quello che cercate di far credere nascondendo invece quelli che sono i veri motivi; oppure vi sentite così impuniti da propinare la soluzione di una crisi con l’esclusione e l’inclusione di questo o quell’assessore chissà per quali disegni o per accontentare chi ricatta lo scioglimento del Consiglio Comunale? O vi ritenete così intelligenti da aver capito che, purtroppo, a San Giovanni Rotondo, la gente in tutt’altre faccende affaccendata, snobbi le vicende amministrative per cui potete permettervi di fare e disfare a piacimento? Così facendo pensate di riproporvi con il “leit motiv” che tanto la colpa è sempre di qualcun altro? La ggente (con due g) registra e non dimentica le tante cadute di stile di questa amministrazione, le tante incoerenze ed inconcludenze dei partiti della maggioranza con le finte richieste di azzeramento che si risolvono con l’annientamento di un altro partito dal consiglio comunale facendo così il gioco di chi antepone i propri interessi di bottega a quelli dell’immagine, prima di tutto, della città.
Signori consiglieri di maggioranza, perchè non spiegate i veri motivi che stanno alla base di questa ennesima crisi? Come mai accettate passivamente questo evolversi negativo della situazione? Vi pare onesto chiedere ad un consigliere comunale di dimettersi per mettersi a disposizione dell’amministrazione per poi essere epurato? Siete a vostro agio in un consiglio comunale che vede l’assenza di alcuni compagni di viaggio e la presenza di nuove formazioni politiche cui la popolazione non ha assolutamente dato mandato? Vi sentite più forti sapendo che così stando le cose, chiunque può fare l’ago della bilancia? E se vi chiedessero per caso il vostro gradimento sulla scelta dei nuovi assessori, che cosa rispondereste? Se erano già pronti i decreti di nomina per Antonio Santoro e Pio Viscio dei DS e Michele Placentino di Rifondazione, persone su cui aleggiava un certo gradimento nella popolazione, come mai c’è stato un repentino dietro-front?
Forse è il caso di complimentarsi con loro per lo scampato pericolo ma non è corretto l’ “usa e getta” che si fa di brave persone senza nemmeno fornire alcuna spiegazione pubblica. Se come sembrava l’avvicendamento in giunta dell’assessore socialista fosse stato concordato nel proprio partito sarebbe giustificabile la nomina dell’ex segretario Di Maggio, ma essendo questi fuori dal partito si capisce che detta nomina è imposta da un nuovo gruppo consigliare che la cittadinanza non ha mandato a Palazzo di Città così come la scelta dell’avv. Maria Mangiacotti.
Sarebbe altresì gradito sapere che fine ha fatto la lettera inviata al sindaco da un gruppo di cittadini il 14 maggio u.s. per protestare prima di tutto contro l’irresponsabile assenza da parte della maggioranza consiliare in occasione della presenza di S. Em. il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Città del Vaticano il pomeriggio del
Ci preoccupiamo della scarsa considerazione che ha oggi la politica ma se non si rispettano le regole e le persone, se i patti vengono stracciati, se una stretta di mano non riveste alcun valore, se si continua a prendere in giro la gente, non attendiamoci un futuro migliore.
Se il vostro senso di responsabilità vi solletica almeno un po’, sappiate che siete ancora in tempo utile per rimediare con il coinvolgimento di tutte le forze politiche per ristabilire le originarie condizioni ed il mantenimento degli impegni assunti che i cittadini reclamano. Ma se rifiutandovi, e la superbia vi impedisse di prendere atto del fallimento pressoché totale del vostro modo di far politica e se, alberga in voi il timore di lasciare la città senza amministrazione, non ve ne preoccupate. Risparmieremmo parecchi soldini utili per cose più importanti.
Gennaro Palladino