Gli operatori sanitari del gargano Nord
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE VENDOLA
Signor Presidente sono passati poco più di due anni da quel giorno in cui contro ogni pronostico, Lei divenne governatore della regione Puglia.
Contro ogni pronostico di cassandre della rassegnazione, Lei seppe impugnare la bandiera della speranza, e noi signor presidente credemmo in Lei.
Lei rappresentava la volontà di cambiamento, la forza di non arrendersi ai faccendieri della politica, alle promesse fatue di una logica dell’apparire e non dell’essere, e noi signor presidente, abbiamo creduto in Lei.
Ci parlò di una natura amica e da rispettare, ma soprattutto di una sanità più equa, attenta ai più deboli e noi pensammo di poter vedere con Lei, signor presidente, i mercanti fuori dal tempio della legalità e della equità.
Signor presidente, quando Lei vinse, in molti credemmo che la speranza non fosse solo un sogno.
Noi signor presidente, siamo gli operatori sanitari del Gargano nord, la dove si vive una sanità da frontiera senza un presidio ospedaliero, e che un iniquo riordino fatto dall’ARES, ne ha cancellato l’ultima speranza. Un mondo fatto di medici, di autisti, di infermieri , di gente strutturata e di precari, abbandonati a se stessi, che per anni ha gridato contro i saccheggi del territorio visto sempre come terra di conquista per faccendieri senza scrupoli, terra di sprechi per una sanità dell’apparire e non tesa a soddisfare le esigenze dell’utenza.
Noi siamo quelli che per anni hanno sopportato e sopportano il peso delle inefficienze, delle incapacità, delle illegalità di gestione delle amministrazioni che si sono avvicendate.
Sono passati più di due anni da allora e i faccendieri di una volta votati da sempre a una elegante grisaglia, colpiti improvvisamente sulla via di Damasco hanno immediatamente scoperto nel loro guardaroba tutte le tonalità del vermiglio, sufficiente a permetterne il lavacro nel fiume Giordano. E il loro DNA come un virus che ammorba ha inquinato la forza del cambiamento e ciò che doveva essere rimosso ha trovato invece una stabilizzazione più consona, fuori da ogni controllo.
Ora ci chiediamo perché le voci della giusta protesta di ieri sono diventate inascoltate voci di fastidio o di presunta litigiosità di oggi?!. Importante sembra è non disturbare i vari conducenti.
Ci chiediamo perché ciò che doveva essere garante di cambiamento, è diventato vero muro di gomma, insensibile a ogni appello, incapace di confrontarsi con le problematiche del territorio, e paralizzante nel fare le scelte necessarie, cercando continuamente di non dare risposte, come uno struzzo che si affanna a tenere la testa sotto terra e per questo giustificato a non vedere la realtà. Questo nonostante i ripetuti inviti, i continui articoli della stampa, le circostanziate documentazioni di un libro bianco depositato da circa due mesi in azienda e volutamente ignorato. Perché???…
Ed è per questo signor presidente che ancora una volta guardiamo a Lei, per invitarla a scendere in campo per sguainare i valori che ci appartengono, cacciare i mercanti dal tempio, perché non è possibile servire due padroni.
La sanità signor presidente Lei ci ha insegnato appartiene a una sensibilità civica, è un atto d’amore verso il più debole, il malato in quanto portatore di sofferenza.
Questa terra ha bisogno di un atto di amore, e pertanto di una dirigenza locale rinnovata con una sensibilità diversa, di confronto, che non siano yes-man normalizzatori di una cultura dell’apparire del nulla esistente, non è più tollerabile , ma artefici di quella sanità dell’essere , perché si possa pensare a questa terra in funzione di un domani fatto di speranza e non di rassegnazione.
Gli operatori sanitari del Gargano Nord