Il 25 aprile l’Italia intona Bella ciao in una grande piazza virtuale
5 aprile 1945… Milano e Torino furono liberate dall’occupazione nazifascista, iniziò la ritirata dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò.
Sebbene la guerra continuò ancora fino agli inizi di maggio e l’occupazione tedesca e fascista non concluse nell’arco di un solo giorno, già nel 1946, con Regio Decreto a firma di Alcide De Gasperi si dispose che il 25 aprile fosse “festa nazionale”, relativamente all’anno in corso, elevando questa giornata a data simbolo della Liberazione dell’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista .
Tre anni dopo, il 25 aprile venne riconosciuto in modo definitivo nel calendario istituzionale come festività civile, con la legge n. 269 del maggio 1949, su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.
La legge stabilì che il 25 aprile sarebbe stato un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio o il giorno di Natale, in quanto Anniversario della Liberazione dall’occupazione tedesca e dal regime fascista, la data, inoltre, segnava convenzionalmente la fine della Seconda Guerra Mondiale. La Festa della Liberazione è conosciuta anche come Anniversario della Resistenza, in omaggio ai partigiani che, seppur di orientamenti politici opposti (comunisti, azionisti, liberali, anarchici, cattolici, repubblicani) a partire dal 1943 contribuirono alla liberazione dell’Italia.
Dal dopoguerra l’Italia ha sempre festeggiato il 25 aprile per ricordare da dove viene la libertà del nostro popolo, e lo ha fatto imbandierando gli edifici pubblici, organizzando eventi, celebrazioni e manifestazioni. In questa giornata cortei, bande e gonfaloni hanno inondato il Belpaese per ricordare quanti hanno sacrificato la propria vita per riportare in Italia la democrazia e la libertà.
Quest’anno però, per la prima volta nella storia, nessuno sarà in piazza a causa del lockdown imposto dall’emergenza sanitaria.
Il settantacinquesimo anniversario della Liberazione non passerà tuttavia inosservato e come tutte le manifestazioni di questo periodo anche la Festa che celebra la rinascita italiana dopo l’oppressione nazifascista si svolgerà in una piazza virtuale.
L’appuntamento è sul sito 25aprile2020.
La diretta live prenderà il via alle 14.30 con l’Inno di Mameli, cantato da Tosca, che aprirà l’evento virtuale. Per mezz’ora sarà in onda #25aprile2020 #iorestolibero #iorestolibera con interventi sui valori universali che hanno ispirato la Resistenza e sulla necessità di formare una coscienza ecologica.
Il corteo virtuale invece partirà alle ore 15.00, l’ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, con il flashmob #bellaciaoinognicasa, promosso da ANPI, che ha invitato gli italiani ad intonare Bella ciao e ad esporre il tricolore dalle finestre e dai balconi.
Dal sito parte anche l’invito ad aderire alla raccolta fondi, che sarà destinata a Caritas Italiana e Croce Rossa Italiana, a cui sarà chiesto di utilizzare le risorse raccolte per fornire aiuto a quanti non hanno un tetto o un pasto garantito, anche attraverso la rete di realtà del volontariato che sono la prima linea dell’emergenza sociale sui territori.
Durante il corso della giornata, i protagonisti del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura, testimonial e sostenitori dell’iniziativa, posteranno sui social contenuti, dirette, live e attività per promuovere la raccolta fondi.
Purtroppo, però, la pandemia non ha risparmiato l’Italia dalle polemiche che da sempre accompagnano questa festa, che in molti mal digeriscono e che puntualmente vorrebbero dare un calcio alla storia e alle radici della nostra Repubblica, della nostra democrazia e della nostra Costituzione.
Per alcuni la liberazione dal fascismo è inaccettabile… così nel 75° anniversario della Liberazione dell’Italia la destra propone di trasformare il 25 aprile nella giornata di ricordo per i caduti di tutte le guerre, anche del Coronavirus, e di listare a lutto il tricolore, nonché di sostituire Bella ciao con La canzone del Piave.
Il 25 aprile è la festa di tutti gli Italiani, è la ricorrenza che celebra la nascita dell’Italia moderna e democratica, e anche se quest’anno ci sarà poco da festeggiare, non sarebbe corretto cancellare con un colpo di spugna una data storica fondamentale e identitaria per il nostro Paese e per di più speculando sulla più grande tragedia del dopoguerra che sta piegando il mondo intero.
Perché questo maldestro tentativo di riscrivere la storia e sganciare questa festività nazionale dal ricordo della Liberazione che mise fine alla guerra e a vent’anni di dittatura fascista?
Perché i conti col passato restano una ferita aperta anche a distanza di 75 anni?
Perché trasformare il giorno della festa nazionale per la libertà riconquistata in un giorno di lutto?
Perché l’Italia non dovrebbe intonare la canzone riconosciuta in tutto il mondo come inno della libertà?
Perché disprezzare il canto italiano che riesce a suscitare universalmente emozione e coinvolgimento al di là di confini nazionali, delle differenze culturali e linguistiche?
Perché screditare il canto della libertà che risuona come energia condivisa nelle manifestazioni contro i poteri forti, le dittature e le guerre?
Perché Bella ciao riesce a unire i cittadini del mondo ma continua a dividere l’Italia?
SoniaRitr
Bella ciao
Questa mattina mi sono alzato,
o bella ciao, bella ciao,
bella ciao, ciao, ciao.
Questa mattina mi sono alzato
ed ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via,
o bella ciao, bella ciao,
bella ciao, ciao, ciao.
Bel partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano,
o bella ciao, bella ciao,
bella ciao, ciao, ciao.
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna,
o bella ciao, bella ciao,
bella ciao, ciao, ciao.
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno
o bella ciao, bella ciao,
bella ciao, ciao, ciao.
E le genti che passeranno
Mi diranno «Che bel fior!»
E questo è il fiore del partigiano,
o bella ciao, bella ciao,
bella ciao, ciao, ciao.
E questo è il fiore del partigiano
morto per la libertà!