Anche a San Giovanni Rotondo il flash mob organizzato dal mondo della ristorazione e dell’ospitalità
“Serrande alzate, luci accese e chiavi al Comune” per la manifestazione di protesta organizzata dal mondo HO.RE.CA (Hotel, Restaurant & Cafè) e dei Locali di Pubblico Spettacolo unito uniti per la prima volta nella federazione nazionale di imprenditori della ristorazione M.I.O. (Movimento Imprese Ospitalità).
Risorgiamo Italia è il nome della manifestazione che si svolgerà il 28 e 29 aprile 2020 che vedrà l’adesione anche dell’Associazione Commercianti di San Giovanni Rotondo a sostegno delle battaglie in difesa delle piccole e medie imprese.
Ad annunciarlo è il presidente Damiano Fiore che sottolinea la necessità e l’importanza di partecipare a manifestazioni di questo genere che, nel caso del M.I.O., rappresentano la prima manifestazione nazionale di protesta dopo ormai due mesi di chiusura forzata.
L’obiettivo primario è quello di accendere i riflettori e di richiamare l’attenzione del Governo sulle problematiche di un settore che vanta oltre 1.500.000 lavoratori e che costituisce una delle locomotive di traino del PIL italiano, considerando gli 87 miliardi di fatturato, un numero pari a circa 500.000 attività commerciali con più di un milione di dipendenti e un indotto che rischia di non riprendersi più.
L’Associazione dei Commercianti sangiovannesi ritiene che le recentissime misure adottate dallo Stato per far fronte alla seconda fase della crisi sanitaria in merito alla riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche e lidi balneari non sono da ritenere sostenibili per la gestione ordinaria e sul piano degli investimenti economici.
Alla luce di tali gravi motivazioni e dei sacrifici di cui già le imprese si sono fatte carico, i gestori delle locali attività commerciali terranno accese il 28 aprile alle 21 le insegne e le luci dei propri locali come simbolo di protesta e, dicono alcuni, per l’ultima volta. Il 29 aprile alle 10:30, invece, consegneranno simbolicamente le chiavi delle loro attività al sindaco per rivendicare il diritto a lavorare e ad essere sostenuti da questo Esecutivo che – sperano i partecipanti – ascolterà il loro grido di dolore. Al Primo cittadino di San Giovanni Rotondo chiederanno di farsi portavoce presso il Governo e la Regione Puglia delle loro istanze.
Ciò che le istituzioni ignorano e sottovalutano è la difficoltà da parte di molti di riaprire alle attuali condizioni che non consentono di fronteggiare i notevoli costi accumulatisi in questi mesi e che hanno raggiunto livelli ormai fuori controllo. Questi aggravi, precisa il presidente Fiore, non permettono di riaprire e di garantire quei presupposti economici minimi per guardare al futuro con serenità e con lo spirito imprenditoriale che da sempre contraddistingue le piccole e medie realtà, vista anche la previsione degli incassi che, nella migliore delle ipotesi, si aggirerà intorno al 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.