Oltre il semplice nutrimento… mangiare emozioni
Il progetto “NON SEI SOLO – pronto supporto”, è il servizio di sostegno psicologico telefonico gratuito per i cittadini di San Giovanni Rotondo ideato per far fronte ai bisogni e alle esigenze legate all’emergenza sanitaria causata dal COVID-19. L’idea del progetto nasce all’interno di un gruppo multidisciplinare di psicologi e psicoterapeuti pronti a fare la loro parte per vincere questa battaglia, mettendo a disposizione tutta la professionalità e la passione per contenere il malessere e normalizzare le paure e le ansie legate al COVID-19 e per potenziare le proprie risorse psico-fisiche.
Oltre al supporto psicologico telefonico, il team di esperti offrirà attraverso il nostro portale delle letture per affrontare con un atteggiamento psicologico positivo ansie, paure e incertezze legate a questa condizione così particolare e ad accompagnarci nella ripartenza.
Non solo cibo… dietro al bisogno di nutrimento si nasconde una profonda motivazione affettiva legata al piacere.
Decimo appuntamento a cura del dott.ssa Maria Erika Di Viesti
Molto spesso, quando si parla di cibo in termini psicologici, si associa ad esso il lato “patologico”. Invece no, non voglio che ci concentriamo qui sul vissuto patologico del nutrimento ma sulla consapevolezza che la nostra bocca è solo il mezzo attraverso il quale la nostra testa si sta cibando. Partiamo dal presupposto che cibo ed alimentazione sono fondamentali per lo sviluppo fisico dell’essere umano, ma non solo. Anche la dimensione psicologica e sociale sono coinvolte. Quante volte il cibo è un legante in amicizia? Quante volte il cibo ha valore affettivo e consolatorio? Il bimbo piange, la mamma lo allatta ad esempio. In questo caso è un atto di gratificazione, di affetto.
“Non accettare caramelle dagli sconosciuti”. Quante volte ce lo siamo sentiti dire! Il cibo è dunque a tutti gli effetti uno strumento di comunicazione delle emozioni. Iniziamo dunque a riflettere ed osservare il nostro rapporto con il cibo… è chiaro che non assumiamo sostanze affettivamente differenti. Il cibo è dunque un nutrimento calorico tanto quanto emotivo affettivo. Il valore simbolico che attribuiamo al cibo va ben oltre dunque quelle che sono le sue funzioni nutritive, e va ben oltre lo scopo essenziale di mantenere in condizioni ottimali l’organismo. “Mamma sto tornando, mi prepari la lasagna?”.
Quanti studenti tornando a casa trovano il loro piatto preferito e le mamme lì, ai fornelli, pronte a spadellare amore. Dietro al bisogno di nutrimento si nasconde una profonda motivazione affettiva legata al piacere. Attraverso il cibo costruiamo relazioni, stabiliamo la nostra identità, creiamo legami di appartenenza. Dunque, il cibo rappresenta un modo funzionale o disfunzionale mediante il quale regoliamo le nostre emozioni e cerchiamo di regolare la nostra vita affettiva.
Questi significati molteplici e complessi che si celano dietro il nostro comportamento alimentare rendono il cibo spesso un oggetto confuso ed ambivalente, che può diventare il simbolo del dolore psichico che non trova parole per essere espresso o tollerato. Ma il cibo può anche rappresentare una preziosa opportunità di crescita, un indicatore utile del nostro stato di salute psicologica ed emozionale e, quando investito di significati costruttivi e sani , uno dei più importanti mezzi a nostra disposizione per coccolarci, intessere relazioni con gli altri, esprimere e vivere gli affetti, e il posto che ci riconosciamo all’interno di essi.
I professionisti del servizio “Non sei solo – Pronto Supporto” ti invitano
a contattare il numero 3891740707 o mandare una mail all’indirizzo: aiutopsicologicocovid19@gmail.com