Polemiche (solite) per la festa patronale in tempo Covid
Le feste patronali si sa sono sempre state accompagnate da polemiche: le luminarie, l’artista, i costi, i fuochi pirotecnici. Tutti incontentabili, ma d’altronde al sangiovannese medio piace polemizzare per ogni cosa.
La polemica scaturita per la festa di Santa Maria delle Grazie 2020, ridimensionata a causa del Covid, però ha qualcosa di sensato: nonostante le restrizioni l’amministrazione, e in particolare l’assessorato alla Cultura, ha pensato bene di chiamare ad esibirsi l’orchestra lirico-sinfonica “Filarmonica del Levante” di Bari.
A bocca asciutta le due bande cittadine, la storica “Umberto Giordano” e la più giovane “Euphonia”.
La cosa non è andata giù al dirigenti dei due sodalizi, ma anche a tanti cittadini ed esponenti politici in quanto si è trattato di una decisione, a detta di alcuni esponenti dell’amministrazione, partorita in Giunta e non dalle consuete riunioni di maggioranza.
La questione è stata ben esposta dal Meetup San Giovanni Rotondo in MoVimento, il quale non è andato troppo per il sottile diffondendo un duro comunicato dal titolo quasi beffardo Al bando le bande cittadine.
“Con delibera nr. 103, la Giunta, su relazione dell’Assessore allo spettacolo, pur considerando che «il Comune di San Giovanni Rotondo ha tra i compiti istituzionali anche quello di sviluppare le attività culturali e della tradizione locale, […] finalizzati alla valorizzazione delle risorse territoriali […]» cosa decide di fare? Decide di deliberare un programma artistico composto da vari spettacoli tra cui un «[…] giro bandistico per la città, matinè e serata lirica sinfonica […]: € 4.950- iva inclusa […]» senza specificare però il nome del gruppo. Amaramente, dai manifesti che pubblicizzano la festa, scopriamo che si tratta di una banda di BARI. Per questa Giunta “valorizzazione delle risorse territoriali” vuol dire, quindi, rivolgersi a Bari.
Vuol dire svalutare l’associazionismo locale, perché questa stessa Giunta, l’anno scorso, ha stanziato somme nettamente inferiori da corrispondere ai nostri due gruppi bandistici, disconoscendo il talento di ben oltre 40 Maestri (tanti sono quelli che invece compongono la banda incaricata dalla Giunta). La tiritera per i nostri musicisti è sempre la stessa: “Non ci sono soldi!”. Dopo un periodo triste e faticoso, grigio e silenzioso, quale miglior auspicio di ritorno alla tanta citata “normalità” sarebbe stato veder sfilare i figli di San Giovanni Rotondo per le sue strade? Era necessario chiamare direttamente, senza un bando, senza un avviso pubblico, proprio questa associazione di Bari?
I nostri musicisti non valgono un riconoscimento, una telefonata, una convocazione da parte dell’Assessore preposto? Evidentemente no!
Eppure nel volantino delle elezioni amministrative 2019 “Le 12 mosse per far ripartire la città”, i partiti che formano l’attuale maggioranza, al punto 4 ASSOCIAZIONI ED EVENTI si impegnano a:
«valorizzare e sostenere le attività in un rapporto di proficua collaborazione attraverso un dialogo tra i [sic!] Enti. Programmazione biennale degli eventi fissi in cui coinvolgere le associazioni. […]».
Promesse elettorali! Lettera morta!
Alla prima occasione utile dopo il lockdown, questa amministrazione non ha avviato alcuna collaborazione con le associazioni musicali interessate all’organizzazione della festa di Santa Maria, altro che progettazione biennale!
Ma sì! Bandiamoli pure i giovani Maestri delle nostre bande cittadine!
Che gettino i loro strumenti e consegnino gli spartiti al signor Sindaco, al signor Assessore e a quanti hanno «[…] lavorato per organizzare, in periodo COVID, la festa patronale della Madonna delle Grazie […]» escludendoli da ogni confronto, senza neanche invitarli a esprimere una proposta, senza mai coinvolgerli in un serio progetto artistico-culturale che valorizzi le risorse territoriali.
Solidarietà alle due bande cittadine è stata espressa da cittadini e da forze politiche, anche della maggioranza di governo, per una scelta che pare illogica.
Il direttore artistico della banda “Euphonia”, Alessandro Tortorelli, ha espresso tutto il suo rammarico in un lungo post su facebook:«Ci tengo subito a precisare che noi non siamo chiusi al confronto con le altre realtà musicali. Il problema non è questo, e non è neanche di natura economica, credetemi con la banda non si è mai arricchito nessuno. Aspettiamo la festa patronale per dare la possibilità ad un nuovo ragazzo di fare il suo esordio nella banda; aspettiamo la festa Patronale per poter eseguire quella nuova marcia studiata durante un anno di prove; aspettiamo la festa Patronale per poter sfoggiare una nuova divisa, una nuova cravatta acquistata con tanta parsimonia. Il problema è che ci siamo sentiti abbandonati, messi da parte, non considerati… E non veniteci a dire: “vi abbiamo sempre chiamati” o “questa volta abbiamo voluto fare una scelta diversa”. Non adesso, in questo momento storico. Non dopo quello che abbiamo passato. È da un anno che siamo completamente fermi e questa poteva essere l’occasione per ritrovare quella normalità perduta, ed invece qualcuno ha deciso di prolungare il nostro “lockdown”. Non sarà facile domani per me e per i miei ragazzi, nella festa Patronale del Nostro paese, ascoltare una banda diversa, farà sicuramente male… tanto quanto la vostra indifferenza».
Amarezza espressa anche dal complesso bandistico “Umberto Giordano” che comunque non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali sull’increscioso episodio (anche se su Facebook non sono mancate forti prese di posizione da parte di suoi componenti).
Intanto sulla questione si è scatenato il popolo dei social e sono volati stracci verbali, tra alcuni esponenti della maggioranza. Una vicenda per la quale, riferiscono, potrebbe esserci la resa dei conti tra le diverse anime del governo cittadino.