Breve chiacchierata con Monsignor Michele Russo, vescovo della Diocesi di Doba
di Salvatore Trotta
Sua Eccellenza per chi ancora non conosce la Diocesi di Dobà c’è la può descrivere brevemente?
La diocesi è stata eretta il 14 marzo 1989 e io sono il suo primo vescovo, si trova nella parte meridionale del Ciad ha una superficie di 10816 km quadrati.
La situazione della chiesa cattolica in Ciad com’ è?
Il Ciad conta otto diocesi
Nei disordini scoppiati due mesi fa ci sono state conseguenze nella sua diocesi?
Per fortuna no, i tumulti hanno riguardato la zona nord del Paese
Quali sono le principali attività economiche della sua diocesi?
La gente vive soprattutto di pesca e di caccia, ma si dedica anche all’agricoltura e all’allevamento, da qualche anno è iniziata l’estrazione del petrolio che però no ha portato nessun giovamento alle popolazioni locali, perché i ricavati vanno tutti all’estero, grazie alla politica delle multinazionali.
Quali sono le attuali emergenze della diocesi di Dobà?
Le emergenze sono sempre le stesse tipiche della società ciadiana e in generale di quella africana: la fame in primis, difficilmente vedo un bimbo superare i 6 anni d’età, l’Aids ogni anno miete migliaia di vittime , ma in Ciad si muore anche per una semplice dissenteria, e l’infinita guerra civile che continua a fare vittime tra uomini donne e soprattutto bambini.
Passando alle buone notizie cosa sta cambiando nella sua diocesi?
Le cooperative agricole sono ormai una realtà che sta portando benefici ai contadini del luogo e alle loro famiglie anche se tanto ancora rimane da fare.
Sappiamo che la Diocesi ha iniziato un cammino di collaborazione sanitaria con l’ospedale Casa Sollievo della sofferenza. A che punto è la collaborazione?
La buona notizia di questi giorni è che alcuni medici ed infermieri della Casa Sollievo della Sofferenza hanno deciso di trascorrere le vacanze nella diocesi di Dobà, qualcuno ha programmato di restarci anche per i prossimi anni.
Anche l’associazione dei Carabinieri in congedo di Manfredonia è in prima linea per i bambini del Ciad, quali sono i loro progetti?
Negli anni scorsi hanno già contribuito alla costruzione di tre pozzi per acqua potabile. Parlando con il loro presidente il Dott. Michele Trotta ci siamo ripromessi di studiare altre aree di intervento.
Chiudiamo questa nostra chiacchierata con uno slogan per il futuro dell’Africa. Quale userebbe?
Evangelizzare l’Africa con gli Africani, rendere protagoniste le tante risorse di questo popolo.
Salvatore Trotta