La nascita
A cura del dottor Mauro Mangiacotti
Psicologo e Psicoterapeuta
Ogni essere umano viene al mondo dal ventre di una donna che precedentemente, circa nove mesi prima, ha incontrato in intimità un uomo. Va da sé, quindi, che per fare un essere umano ce ne vogliono due.
Questa è una regola universale decisa da qualcuno o qualcosa: Madre Natura, Dio o non so chi.
Potremmo quindi asserire che all’atto della nascita siamo tutti uguali.
Eppure siamo unici: per darne dimostrazione, basti pensare che ognuno ha il suo irripetibile Dna, le sue esclusive impronte digitali o il suo personale modo di sorridere e accigliarsi.
Anche una stessa coppia di adulti mette al mondo figli che risultano diversi l’uno dall’altro.
Ma quante volte abbiamo sentito dire “Questo bambino, non perché sia mio figlio, è il bambino più bello e intelligente del mondo. Io non ho mai visto un bambino così!!!”
Scusate: se tutti i bambini sono i migliori significa che tutti i bambini sono uguali pur essendo unici. Beh, in fin dei conti, siamo umani.
Poi, il percorso di crescita di ogni persona è pressoché standard: si inizia con qualche parola e a piccoli passi si va verso il proprio mondo.
Eppure ognuno ha i suoi personalissimi ritmi e le sue esclusive modalità: chi già si fa capire a due anni e chi a novanta non ha ancora imparato a dialogare, chi già cammina da solo a un anno e chi a cinquanta non è ancora convinto del tutto della direzione da prendere.
Siamo fatti tutti così: ciascuno a proprio modo.
Siamo umani: unici e uguali.