Quantomai divisi nelle feste che uniscono
A cura della dottoressa Maria Erika Di Viesti
Psicologa clinica e della salute
Formata in Psicodiagnostica clinica e forense e Neuropsicologia clinica e riabilitativa
Non so se avete mai visto il Grinch, quell’omino verde che odia il Natale e fa di tutto per sabotarlo?
Ebbene, noi da un paio d’anni abbiamo il nostro Grinch, il Covid-Grinch!
Pare che questo virus si sia proprio beccato la Sindrome del Grinch, questo personaggio fantastico intriso di disturbo antisociale, ansia ed odio verso il Natale. In chiave umoristica ma anche realistica è proprio così che mi va di immaginare il germe di questa pandemia.
Sembrava che fosse finalmente arrivata una tregua, e così stanchi di restrizioni e paure, abbiamo provato a respirare l’aria di una parvente normalità (senza però aimè mettere la ffp2!). La normalità, quanto ci sembrava scontata! Oggi però abbiamo imparato che davvero nulla è così scontato, e l’unico filo a cui ancora siamo appesi è quello dell’incertezza .
Cosa sarà domani, cosa potrò fare? E dopodomani? E domani ancora?
Cosa potrò fare, chi potrò vedere?
… Converrete con me che stiamo vivendo delle festività natalizie poco natalizie, dove nell’aria si respirava l’aria di pizze fritte, ed in naturalezza ci si riuniva di fronte a tavole imbandite a giocare alla tombola con i ceci, mercante in fiera; fatte di abbracci, auguri scambiati insieme a pacchi regalo intorno alle luci di un albero… … Scrivo anche io tutto questo con dita nostalgiche, credetemi. Chiudo gli occhi e vedo la serenità, la tranquillità, la gioia di questi momenti, sento quei profumi. La felicità, la pace… … Ma a Natale puoi… come ci ricorda quasi sempre la solita canzoncina di sottofondo. E penso a tutto questo affacciandomi alla finestra di quel muro di paura che paradossalmente, da tutto questo, ci divide.
Il Covid-Grich ha lacerato non solo il tessuto sociale, ma anche quello emotivo.
E se tutto ormai appare sospeso al filo dell’incertezza, io vi invito a costruire un paracadute con la speranza. Perché tutto ciò che da sempre è stato non vada perso. È solo fuori il mondo che è cambiato, non dobbiamo permettere che questo cambiamento avvenga anche dentro di noi. No, non dobbiamo permetterlo. Il Natale è talmente gentile che torna ogni anno per darci sempre nuove possibilità. È una rinascita. Ogni anno nasce sempre, nuovamente quel bimbo in quella capanna, ed è da questo che oggi dobbiamo imparare più che mai, a rinascere. Ogni giorno. Questa è una certezza.
Perché anche questo Natale non sia andato perso, ma semplicemente rimandato. Voi non dovete smettere di accendere le luci del vostro albero, di donare gioia, speranza, ottimismo! No spegnete i vostri sogni, teneteli sempre ben accesi e lasciate che vi illuminino le giornate come le luci su quel vostro albero. No affannatevi, non perdete tempo a piangere sulla “normalità” che barcolla, ma impegnatevi a costruirne ogni giorno una nuova. Non lasciate che il Covid-Grinch vi rovini le feste, ma insegnateli piuttosto che sono talmente belle e piene di emozioni e di significato che val la pena di viverle, non solo fuori, ma soprattutto dentro di noi. Perché dopo tutto, il Natale è uno stato d’animo.
Buone feste a tutti e… … siate Positivi!
Lo Humor è un meccanismo di difesa molto potente, sapevatelo!