Anche il cervello cambia…stagione!
A cura della dottoressa Maria Erika Di Viesti
Psicologa clinica e della salute
Formata in Psicodiagnostica clinica e forense e Neuropsicologia clinica e riabilitativa
La sentite anche voi quell’aria frizzantina, quel desiderio di tisana calda, quella sensazione di sonnolenza mista a sbalzi d’umore??
Benvenuti nel cambio stagione del cervello!
È noto di come la stagionalità influenzI sia il funzionamento del corpo, sia il comportamento e sia l’umore. Anche il nostro cervello risponde a questi cambiamenti: difatti con l’alternarsi della stagionalità varia il livello di alcuni neurotrasmettitori. Nonostante le prestazioni cognitive sembrino stabili durante l’anno, evidenziamo invece oggi come questo non sia poi così scontato.
Il nostro cervello cambia quindi a seconda del calendario? La risposta è SÌ.
Si evidenzia in alcune ricerche come ci sia una differente attivazione delle aree cerebrali durante lo svolgimento delle operazioni cognitive a seconda della stagionalità. Notiamo come vi siano delle aree specifiche in particolar modo interessate, ossia il talamo, l’amigdala e l’ippocampo.
Per intenderci…
il talamo è quella parte del cervello addetta al ciclo sonno-veglia
“in inverno vado in letargo”
l’amigdala è legata all’elaborazione di stati emozionali
“l’inverno mi sento depresso e l’estate sono sempre felice”
l’ippocampo è una preziosa struttura cerebrale che contribuisce al funzionamento della memoria a breve e lungo termine
“l’inverno rendo di più, l’estate non riesco a studiare”
Questi sono piccoli esempi di pensieri quotidiani che ci aiutano a capire meglio il concetto di come il cervello adatta il suo livello di efficienza a seconda del periodo dell’anno, modulando l’utilizzo delle proprie risorse. Questo fenomeno deve servire inoltre ad attribuire un giusto significato alle defaillance cognitive “stagionali” , arrivando a stimolare e supportare correttamente le persone nei diversi periodi dell’anno .