La percezione del tempo
A cura del dottor Antonio Pio Longo
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
In questo articolo parleremo del tempo e del modo in cui ognuno di noi può percepirlo in modo differente. Infatti possiamo dire che abbiamo tre tipologie di tempo diverse tra loro:
- il tempo oggettivo, cioè quello misurato convenzionalmente dagli orologi
- il tempo biologico, dettato dai nostri tempi fisiologici e dall’alternarsi giorno/notte cioè luce/buio
- il tempo psicologico, che viene dettato dal nostro modo di essere, dalle nostre esperienze e dalla nostra cultura di appartenenza.
Mentre per il tempo oggettivo non possono esserci dubbi sulla sua misurazione perché ci sono validi strumenti come gli orologi (anche se misurare il tempo scientificamente in maniera corretta è più complesso di quanto sembri), per le altre due tipologie, cioè il tempo biologico e quello psicologico, non è possibile fare lo stesso perché entra in gioco la soggettività della persona e quindi la percezione personale che possiamo definire unica in quanto frutto del mondo interno della persona.
Il tempo psicologico è stato studiato da sempre e in tutte le culture, noi in questo articolo prenderemo in considerazione lo studio dello psicologo Philip Zimbardo che ha creato la cosiddetta “Psicologia del tempo” e anche il termine di “profilo temporale” per riferirsi alla percezione personale che ognuno di noi ha del tempo psicologico. Zimbardo ha scritto anche un libro per trasferire questa conoscenza scientifica ad un pubblico più ampio di quello dei ricercatori universitari. Consiglio vivamente di comprarlo e di leggerlo, il libro si chiama: “Il paradosso del tempo. La nuova psicologia del tempo che cambierà la tua vita”.
Secondo il famoso psicologo americano, ci sono cinque profili diversi nel modo in cui percepiamo il tempo e ogni modo ha le sue influenze sul comportamento e sullo stato di benessere che si può provare durante il corso della vita. Essere più orientati o meno al Passato, al Presente o al Futuro influenza significativamente le nostre scelte, i nostri comportamenti e quindi il modo in cui ci approcciamo alla vita. Pensare al tempo passato, ai ricordi e alle esperienze emotive vissute può far scaturire emozioni positive oppure negative e cambiare l’umore e l’atteggiamento verso le sfide quotidiane e gli obbiettivi a breve/lungo termine. Invece, essere troppo orientati su una percezione del tempo al presente può favorire alcuni comportamenti positivi ma anche altri più negativi come ad esempio non preoccuparsi del futuro e commettere azioni irresponsabili oppure non programmare le azioni necessarie per avere maggiori opportunità nel futuro, ad esempio non abbandonare la scuola.
Di seguito vediamo brevemente questi profili temporali studiati scientificamente da Zimbardo:
- Passato positivo: in questo profilo temporale rientrano le persone che ricordano il passato con gioia e felicità, si sentono bene quando ricordano e vogliono che il passato sia parte viva del presente in modo positivo e confortevole, si tratta di persone profonde, sicure, amichevoli, altruiste, raramente sono ansiose o depresse e quasi mai aggressive.
- Passato negativo: chi appartiene a questo profilo è più ansioso, depresso, aggressivo con scarsa autostima, stabilità emotiva. È meno felice e con un minor livello percepito di energia e voglia di superare gli ostacoli.
- Presente edonista: chi rientra in questo profilo temporale ricerca emozioni intense, appariscenti, ha alti livelli di energia e aggressività. Rispetto alla media della popolazione risulta avere un basso livello di auto-controllo degli impulsi.
- Presente fatalista: le persone che rientrano in questo profilo temporale hanno spesso diffidenza di tutto e tutti, sono quindi costantemente ansiosi e non sono molto creativi ed energici, molto spesso sono di cattivo umore e pessimisti.
- Futuro: in questo profilo temporale rientrano quelle persone che pianificano i loro comportamenti, sono più attenti alla loro salute, sono più responsabili, altruisti, hanno maggiore energia e auto-controllo delle loro azioni e sono meno aggressivi e depressi.
Ogni profilo temporale è modificabile nel tempo e cambia in base alle nostre esperienze a patto che prima riusciamo a riconoscerci in uno dei profili e quindi ad avere consapevolezza del nostro profilo.
Quale percezione psicologica personale abbiamo rispetto al tempo passato, presente e futuro? Siamo abituati a “sentire” il tempo che passa o che non passa mai…
L’esercizio di oggi è invece “pensare” al tempo e riconoscersi in uno dei profili per rendere consapevole il nostro modo di considerarlo.