Risultati raggiunti e prospettive per il nuovo anno, con un occhio alle prossime elezioni
Michele Crisetti ci attende nel suo studio a Palazzo di Città, puntuale come sempre. All’ingresso della sua stanza c’è un piccolo presepe, sul tavolo delle riunioni carte su carte da firmare per gli ultimi adempimenti dell’anno. Questo potrebbe essere il suo ultimo Natale da Sindaco di San Giovanni Rotondo. “L’onore più grande che ogni cittadino può avere è quello di essere Sindaco della propria città“, sottolinea.
Sindaco mancano sei mesi (facendo i dovuti scongiuri) alla fine naturale del suo mandato. Dopo Pompilio è il secondo Sindaco a concludere la legislatura negli ultimi 20 anni. Che città ha trovato e che città lascia Michele Crisetti?
È vero, sono passati cinque anni. Cinque anni speciali, non solo per la mia storia politica personale, ma credo anche per la storia forse del mondo. Veniamo da quasi due anni di pandemia e da una guerra nel cuore dell’Europa che naturalmente ha influenzato l’attività di qualsiasi organo politico, dal Governo, alla Regione e chiaramente ai comuni. Quando mi sono insediato ho trovato una città che aveva bisogno di tantissimi lavori. Quindi l’impegno principale è stato quello di portare avanti tutti i cantieri ereditati dalla passata amministrazione, ma anche iniziare quelli che siamo riusciti a intercettare noi: abbiamo cercato di cogliere al meglio le opportunità del PNRR e cercare di portare miglioramenti alla città in vista del Giubileo del 2025. Vorrei far trovare una città pronta ad una migliore accoglienza nei confronti dei pellegrini. Siamo stati un pò frenati dal periodo pandemico, ma sono stati frenati un pò tutti quanti gli enti pubblici. Un’altra difficoltà che abbiamo incontrato è stata quello dell’aumento spropositato dei prezzi che ha portato alla travagliata rivisitazione di alcuni appalti che hanno dovuto essere rinegoziati al rialzo, con tutte le difficoltà del caso.
Il suo progetto di città normale è stato portato a termine o c’è bisogno di altro tempo? Insomma Michele Crisetti si candiderà per un nuovo mandato?
Credo che questo progetto di città normale non sia concluso. Non si è concluso per due motivi: per onestà intellettuale non sono bastati cinque anni, diciamo tre anni pieni contando i due di pandemia, per portare la normalità. Alcune cose devono essere ancora fatte: abbiamo migliorato molto l’efficienza amministrativa, il rispondere in maniera rapida alle esigenze dei cittadini. Va completato l’adeguamento della macchina burocratica ai tempi moderni, con l’implementazione dei sistemi di digitalizzazione per il quale abbiamo intercettato i fondi del PNRR. La città normale quindi non è assolutamente completata. Per quanto riguarda la mia ricandidatura io ho dato la mia disponibilità, sulla scorta dell’esperienza di questi anni. Un progetto che mi auguro di continuare come successo in altre realtà limitrofe come San Marco e Monte S.Angelo. Vorrei mettere nuovamente a disposizione questa mia incrementara esperienza al servizio della città. Certo devono volerlo le forze politiche e soprattutto i cittadini.
L’esperimento del campo largo dopo Foggia può essere realizzato anche a qui a San Giovanni Rotondo? Quanto potrà influire la vicinanza di Giuseppe Conte alla nostra città? Ma soprattutto è possibile un’alleanza coi i 5 Stelle che in questi anni le hanno sempre dato battaglia in Consiglio Comunale?
L’idea che ho della città è quella di una San Giovanni finalmente pacificata da tutte le lotte politiche intestine, anche nella stessa area politica. Lotte assurde, talvolta fratricide che spero possano cessare per il bene e il giovamento di tutta la comunità. Certo il dibattito politico non deve mai mancare tra le varie forze di centrodestra, centrosinistra ecc. Ma veramente mi auguro che da ora in poi si possa vivere un periodo di pacificazione. Per quel che concerne l’alleanza con il M5S, io non sono stato mai chiuso a questa possibilità, certo ci devono essere le condizioni programmatiche. Non sono contrario ma tutto dipende dalle forze politiche, sta a loro trovare una possibile intesa. E’ chiaro che la figura di Giuseppe Conte potrà avere un ruolo di fondamentale importanza in questo. Non ho alcuna preclusione nei suoi confronti anzi, su alcune battaglie ci troviamo sulla stessa linea.
Tornando alle alleanze. Pentito di aver allargato il suo campo all opposizione, tra cui il suo avversario nel ballottaggio 2019 Mangiacotti, per portare avanti la legislatura? Cosa ha portato alla rottura con Gaetano Cusenza e Antonio Pio Cappucci? Solo la Ztl o c’è altro?
Eravamo arrivati ad un punto in cui in Consiglio Comunale non avevamo la maggioranza. E lì credo in maniera chiara, sincera e trasparente ho chiesto a tutte le forze politiche che i cittadini hanno eletto per governare questa città se c’erano i presupposti per continuare questa esperienza amministrativa, cioè ho chiesto di anteporre gli interessi della città rispetto a quello, pur legittimo, delle forze politiche. Alcune hanno risposto si al mio appello, io non ho mai cacciato nessuno dalla maggioranza. Le strade erano due: o le mie dimissioni e l’inevitabile freno a tutte le progettualità o trovare alternative per poter contare su numeri che potevano permettere il prosieguo dell’amministrazione. Ho messo davanti l’interesse della città rispetto ai piccoli calcoli politici. Quel documento fatto da alcune forze politiche all’atto della costituzione della nuova maggioranza è un documento che proiettava anche una possibile alleanza per il futuro e non un mero riscolamento di carte per salvare la poltrona al Sindaco. Il Sindaco non ha bisogno di poltrone e cariche. Il punto è finire tutte le progettualità delle quali questa città ha bisogno. Posso essere criticato sulla coerenza politica: capisco e comprendo chi ha fatto questo tipo di discorso legittimo, però non accetto che si gridi al tradimento della volontà popolare quando si mette nelle condizioni il Sindaco di non poter governare. Che poi di cambi di casacca, in questa legislatura e nelle scorse amministrazioni ne abbiamo visti tantissimi. Non si possono usare due pesi e due misure: io mi sono sempre preoccupato dell’interesse generale, anche caricandomi di critiche.
Nell’ultimo periodo molti sono stati i disagi in città per via di vari cantieri, ultimo quello in via Di Vagno e la circonvallazione. I cittadini vogliono sapere a che punto sono i lavori e se a breve sarà finalmente conclusa la fogna bianca con tutti i disagi annessi degli ultimi anni.
Che ci siano stati ritardi è sotto l’occhio di tutti, non ho problemi ad ammetterlo. Ma la priorità adesso è finire le opere e consegnare a chi verrà una città in piena sicurezza. Ho preferito aumentare un pò i disagi nell’immediato, stringere la cighia per terminare i lavori. Stopparli nuovamente significherebbe allungare ancora di più i tempi. Abbiamo preferito il buon senso: alcuni ritardi sono stati giustificati dagli uffici, la burocrazia purtroppo ha i suoi tempi. Se ci sono delle proroghe è perche i sono delle effettivamente delle motivazioni. Le opere di mitigazione del rischio idraulico per 5 milioni di euro stanno procedendo molto velocemente. I lavori in via Di Vagno e via Berlinguer erano assolutamente necessari per risolvere alcune grosse problematiche della zona. Considerate che una volta conclusi avremo una città migliore e ci dimenticheremo di tutti i sacrifici e i disagi che stiamo vivendo. Anche per la circonvallazione a breve sarà approvato il progetto definitivo del CIS Capitanata e avremo un’arteria completamente diversa che rivoluzionerà l’attuale situazione. I lavori della fogna bianca sono iniziati prima della pandemia. Ricordo inoltre che abbiamo rifatto circa 150 strade cittadine, una cosa mai fatta prima. Insomma uno sforzo per il quale varrà la pena pazientare un altro pò.
La realizzazione di tutte queste opere pubbliche ha acuito un grave problema che attanaglia la nostra città, ossia la mobilità. Un traffico auto sempre più in aumento e situazione insostenibile soprattutto nelle ore di punta. Avete pensato ad una rivisitazione del piano del traffico cittadino alla luce dei disagi registrati negli ultimi tempi?
Stiamo lavorando da qualche anno alla redazione del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile che verrà consegnato alla città nei prossimi mesi. Un piano che mette al centro il pedone e porterà dei cambi dal punto di vista abitudinario. Un cambio se vogliamo anche culturale, di visione della mobilità cittadina. Si sa che non sempre le cose nuove vengono subito assimilate, c’è sempre un pò di scetticismo di fondo. Il pedone deve potersi muovere in maniera più facile e senza i pericoli e gli ostacoli che ci sono oggi.
Parliamo di turismo: quest’anno la nostra città ha vissuto una stagione particolarmente fiorente come non si vedeva dai primi anni post Giubileo del 2000. Tra poco più di un anno ci sarà il Giubileo 2025. State già lavorando a questo grande appuntamento? Cosa bisogna migliorare nell’offerta turistica? I lavori su Corso Regina Margherita e la valorizzazione del centro storico vanno in questa direzione?
Il turismo è materia complessa, non possiamo affidarci al politico di turno ma c’è bisogno di figure che di mestiere si occupano della promozione turistica delle città e dei territori. Bisogna avere degli strumenti e noi ci stiamo dotando di questo atraverso il Piano Strategico del Turismo che presenteremo nei prossimi mesi. Un piano che punta al rafforzamento del turismo religioso, attraverso un’opera di comunicazione mirata tramite un nuovo portale che sarà visitsangiovannirotondo.eu al pari di tutte le altre grandi realtà turistiche italiane ed europee. Una rivalorizzazione di tutti i percorsi naturalistici, ricordiamo che abbiamo fatto una mappatura di tutti i sentieri afferenti al nostro comune oltre a tutti i lavori effettuati per metterli in sicurezza. E infine il centro storico: anche qui abbiamo finalmente completato i lavori del borgo antico in particolare su Corso Regina Margherita che sarà un pò il fulcro di tutte le progettualità. Io immagino un centro storico, vivo, bello, pedonale per quanto possibile, pieno di attività e che si possa collegare alla zona sacra. E qui si inseriscono anche i lavori che partiranno spero a breve di riqualificazione del lato sud di Piazza Europa, che possa fungere da collante tra la zona conventuale e il centro città. I turisti devono essere attratti e l’opera di comunicazione e divulgazione deve essere massiccia anche contando su alcuni strumenti già esistenti come l’infopoint. Bisogna fare squadra tutti in un’unica direzione: albergatori, enti comunali, ecclesiali ecc. Tutti insieme possiamo veramente rendere la nostra città un gioiello. Lavoriamo inoltre per San Giovanni Rotondo città della Pace. Se non perderemo la nostra identità raggiungeremo grandi risultati in vista del Giubileo del 2025.
Qual è stato il momento più difficile di questi cinque anni e quale quello più gratificante, che l’ha resa particolarmente orgoglioso di rappresentare la nostra città?
Il primo periodo della pandemia è stato duro: brancolavamo nel buio, non si sapeva che fare, le iniziative da intraprendere, le ordinanze. E’ stato un periodo tosto per tutti. Ma devo dire che la nostra città ha risposto in maniera responsabile: siamo stati uno dei primi comuni a fare la spesa solidale, tante iniziative fatte. Un bel gioco di squadra. Momenti belli tanti: incontrare i cittadini che vedono nella figura del sindaco la soluzione a tutti i tipi di problemi, l’essere punto di riferimento mi carica di responsabilità e orgoglio. Fare il sindaco forse è la cosa più difficile per un politico, forse più di un consigliere regionale o un deputato perchè ti mette faccia a faccia con la realtà di tutti i giorni, coi problemi veri della tua gente. Ti restituisce quella umanità che altri ruoli politici non ti danno.
Cosa augura Michele Crisetti alla citta per il 2024 e cosa augura a se stesso? Magari di ritrovarci tra un anno di nuovo in questo studio…
Io auguro alla città di avere maggiore speranza nel futuro. Sono convinto che gli anni a venire saranno migliori. Gli anni passati ci hanno insegnato tanto e ci hanno fatto maturare. Spero che San Giovanni riconquisti il ruolo che gli spetta a livello regionale, nazionale e mondiale. Siamo una delle città più importanti al mondo, abbiamo un santo, siamo stati visitati da tre Papi, abbiamo eccellenze in tutti i campi. Ecco un augurio particolare voglio farlo al nostro fiore all’occhiello, la Casa Sollievo della Sofferenza: spero che il nostro ospedale, punto di riferimento vitale per il tessuto sociale e l’economia cittadina, possa superare le attuali difficoltà e uscirne rinvigorito. E’ la speranza non solo mia ma di tutta la città.