Stadio Narcisitico Primario, Stadio Pre-Oggettuale e Stadio Oggettuale
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa clinica, psicomotricista e terapista ABA
Ben ritrovati cari lettori e buon anno a voi e alle vostre famiglie,
quest’oggi approfondiremo insieme le tappe di sviluppo psicomotorio del bambino durante il suo primo anno di vita.
Nel corso della vita intrauterina la funzione muscolare rappresenta il primo modo di espressione dell’embrione. Durante questo periodo, l’organismo del bambino è in simbiosi con quello della madre e il sistema motorio è in grado attivarsi senza il bisogno di stimolazioni sensoriali.
Dalla nascita fino a più o meno due mesi di vita, il bambino vive in uno STADIO NARCISISTICO PRIMARIO in cui il bisogno alimentare diventa l’organizzatore del comportamento. Il bambino vive l’alternanza tra una sensazione di privazione e la soddisfazione di questo bisogno alimentare fondamentale e alterna fasi di scariche muscolari con vere e proprie crisi di pianto per attirare l’attenzione su di sé e per soddisfare i suoi bisogni primari.
Durante lo STADIO PRE-OGGETTUALE che va dai 2 ai 8 mesi circa, le stimolazioni esterne sono di vitale importanza. Intorno alla sesta settimana entra in funzione il lobo limbico, da questo momento il bambino sarà in grado di percepire il piacere e sapere a cosa è associato, da qui sarà anche in grado di prevederlo.
Dai 3 ai 6 mesi si sviluppa un importante passaggio del feto dal periodo neuro-motorio al periodo senso-motorio. Alla motricità spontanea e diffusa, subentra un’organizzazione progressiva che permette un migliore adattamento delle risposte muscolari alle condizioni esterne. Lo sviluppo e l’affinamento delle afferenze sensoriali rendono possibile questo comportamento, sempre adattato all’ambiente.
Lo stadio pre-oggettuale corrisponde a una vera e propria simbiosi affettiva tra il bambino e la madre che viene vista come dispensatrice di nutrimento e di serenità. Fino a 8 mesi il bambino ha della madre solo una conoscenza “vissuta” acquisita attraverso il “dialogo tonico”.
All’8° mese, l’entrata nello STADIO OGGETTUALE rappresenta una nuova tappa importante nell’evoluzione dell’io. A partire dall’ottavo mese vi è una vera e propria identificazione della figura materna, che diventa oggetto del bambino, prima il bambino ha della madre solo una conoscenza vissuta, ora la madre è oggetto libidinale. La sua presenza provoca piacere, la sua assenza provoca frustrazione. Nasce la prima immagine materna, importante esperienza di rappresentazione mentale e primo supporto dell’esercizio della funzione simbolica e l’organizzazione dell’Io si sviluppa intorno alla relazione con l’oggetto materiale.
Quando l’ambiente umano nel quale si sviluppa il bambino è riuscito a soddisfare pienamente i suoi bisogni, rispettandone i principi del piacere, gli interessi di quest’ultimo, che fino a quel momento si rivolgevano essenzialmente verso le persone, si indirizzano anche verso le cose e l’organizzazione dell’Io si sviluppa intorno alla relazione con l’oggetto materiale.
L’investigazione sugli oggetti si traduce in un’ATTIVITÀ PERCETTIVO-MOTORIA che permette l’acquisizione rapida delle prassie. L’azione sull’oggetto permette al bambino di sperimentare la complessità e la resistenza del reale, pur facendo esperienza della sua efficacia e della sua unità. L’adulto svolge come sempre un ruolo cruciale di fronte all’esperienza del bambino davanti all’oggetto, perché condiziona il modo in cui il bambino vive la sua attività corporea. L’adulto deve promuovere l’esperienza del bambino ad esplorare l’ambiente e valorizzare i suoi successi, facendogli vivere l’esperienza positiva di un corpo efficace. Deve far inoltre accettare al bambino alcuni limiti alle sue attività, soltanto così il bambino potrà costruire un’esperienza del principio di realtà che è all’origine dell’attività di controllo.
Nel prossimo appuntamento parleremo di sviluppo del tono muscolare, della locomozione e condotta esploratrice del bambino.
Vi aspetto!