Sviluppo psicomotorio da 3 a 6 anni
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa e Psicomotricista Funzionale
Prima di addentrarci nell’argomento al centro dell’approfondimento odierno è utile fare un breve excursus sui punti principali dell’evoluzione psicomotoria del bambino affrontata negli appuntamenti precedenti.
Fino ad ora abbiamo abbondantemente esplorato lo sviluppo psicomotorio del bambino dalla nascita ai 2 anni circa.
Abbiamo parlato delle 4 tappe di sviluppo, ogni tappa caratterizzata da un’esperienza diversa di schema corporeo: corpo «subito», corpo «vissuto», corpo «percepito», corpo «rappresentato». Il raggiungimento di queste fasi dipende dalla maturazione nervosa e dall’esperienza relazionale.
- Corpo subìto periodo 0 -2 mesi: La motricità è riflessa e dipende totalmente dalla madre.
- Corpo vissuto periodo 2 mesi-3 anni: Inizia l’esplorazione del proprio corpo e quello della madre per cui si ha l’inizio del processo di differenziazione tra sé e l’altro. La percezione del corpo è legata al movimento, all’esplorazione e alla conoscenza del mondo. Si passa dalla posizione supina, prona, seduta, carponi, in ginocchio, in piedi. Si distinguono le principali parti del corpo: testa, occhi, naso, bocca, capelli, braccia, gambe, ecc.
- Corpo percepito periodo 3-6 anni: In questa fase il bambino è più interessato a sé stesso, la percezione si rivolge verso il proprio corpo, esplorando le singole parti. Nell’attività motoria emerge un maggiore controllo posturale e tonico ed un affinamento dell’attività prassica. L’affermazione della dominanza laterale permette una maggiore organizzazione dello spazio, maggiore conoscenza del corpo e delle sue parti interne, maggior orientamento nello spazio temporale.
- Corpo rappresentato periodo 7-12 anni: Si ha la percezione tridimensionale del corpo, della successione dei gesti, movimenti e spostamenti. Il corpo diventa punto di riferimento per l’orientamento e la strutturazione spaziale. La consapevolezza della percezione permette una rappresentazione mentale del corpo in movimento: i movimenti divengono più coordinati e fini. Il bambino è in grado di staccarsi dall’aspetto concreto per passare alla rappresentazione, distingue destra e sinistra sull’altro.
Dopo i 7-8 mesi di vita il bambino può avere già l’immagine mentale della madre che creerà il desiderio della sua presenza e quando essa non ci sarà potrà essere sostituita da oggetti. Per ciò che concerne lo sviluppo dell’organizzazione motoria il bambino potrà passare alla posizione seduta poi a quella eretta. Intorno ai 15 mesi il bambino con una piena autonomia nello spostamento, entra nella fase esplorativa ed arricchisce il suo universo percettivo.
La motricità della mano e delle dita sarà più o meno completa verso i 15 mesi, a seguito di esperienze che danno modo ai neuroni di entrare in maturazione. Le diverse possibilità di azioni che si moltiplicano permetteranno di accrescere sempre più le prassie, cioè i movimenti coordinati e organizzati in funzione di uno scopo concreto da raggiungere. Tutti questi aspetti continueranno a perfezionarsi al ritmo dello sviluppo della funzione di aggiustamento che, con l’arricchimento del linguaggio, permetterà di migliorare e definire l’assunzione del vissuto e l’organizzazione della personalità. Lo sviluppo della funzione simbolica è una evoluzione che va di pari passo con lo sviluppo psicomotorio e quello percettivo. Questa funzione si esplica attraverso tre tipi di condotta: il linguaggio, il linguaggio grafico e il gioco simbolico di finzione.
Detto questo possiamo spostare la nostra attenzione sullo Sviluppo psicomotorio da 3 a 6 anni
A 3 anni termina il periodo del “corpo vissuto” e comincia quello del “corpo percepito”, il bambino scopre la propria personalità e indirizza l’attenzione sul proprio corpo, sviluppando la funzione di interiorizzazione, a cui si aggiunge un’ampia attività percettiva che andrà a incidere sia sulla strutturazione dello schema corporeo, che sulla strutturazione spazio-temporale.
Il bambino di 3 anni che ha beneficiato di un ambiente favorevole al gioco e che, grazie all’aiuto materno, ha potuto confrontarsi con il mondo degli oggetti con successo, avrà sviluppato una motricità spontanea e armoniosa. Egli riuscirà a salire e scendere rapidamente le scale ed avrà una buona abilità sul piano della coordinazione oculo–manuale. In questo stadio di sviluppo, le esplorazioni del bambino sono dirette da un’intenzionalità che è cosciente del fine da realizzare.
A 4 anni il bambino diviene cosciente dei suoi atteggiamenti ed entra nell’età della commedia in cui moltiplica i sorrisi o i bronci ed è attratto dai giochi d’espressione più comuni identificandosi con i personaggi sociali comuni come ad esempio il poliziotto, la maestra, il pompiere, ecc.
L’apprendimento per insight diviene la modalità dominante, i giochi funzionali e simbolici danno occasione al bambino di intraprendere un gran numero di iniziative motorie, ma sono soprattutto le situazioni della vita quotidiana con le quali egli si confronta, ad essere ancor più importanti per la diversificazione e l’accrescimento del suo repertorio gestuale.
EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO
Molto presto il bambino inizia a utilizzare il linguaggio e lo associa alle sue attività, parla di quello che fa, seguono le prime associazioni, nomina gli oggetti che desidera, l’evoluzione della funzione simbolica verbale comporta un arricchimento del vocabolario, il linguaggio inizia ad assumere un valore comunicativo.
PERCEZIONE SPAZIALE E TEMPORALE
Tra i 4 e i 5 anni si notano le prime preoccupazioni circa l’orientamento spaziale, cioè del posizionamento delle figure in rapporto agli elementi esterni. Gli oggetti che s’inscrivono in direzioni stabili, come l’albero o la barca e che hanno un orientamento inerente alla loro natura pongono meno problemi rispetto alle figure con orientamento variabile come i personaggi. In questo periodo, arriva il momento in cui un personaggio è considerato in piedi se è rappresentato con la testa in alto, e sdraiato se è rappresentato orizzontalmente. Proprio a partire dai rapporti topologici il bambino accederà gradualmente alla percezione delle forme geometriche. Tra i 3 e i 4 anni vi è il riconoscimento di numerose forme empiriche, anche se le figure geometriche vengono ancora confuse. Progressivamente ci sarà l’accesso del bambino all’universo euclideo orientato, lo spazio topologico da cui parte il bambino è interno ad ogni figura, ma successivamente il vero sistema di riferimento diverrà il proprio corpo, la possibilità di stabilire relazioni tra oggetti nello spazio passa per l’orientamento del proprio corpo. La denominazione delle diverse parti del corpo dovrà prolungarsi con la verbalizzazione degli assi del corpo e progressivamente, le nozioni di alto e di basso potranno applicarsi ad un corpo verticale, anche l’avanti e il dietro del corpo saranno facilmente riconosciuti e verbalizzati. Quando il bambino avrà coscienza di un corpo orientato, il suo spazio posturale si allargherà e la sua geometria proiettiva gli permetterà di estendere allo spazio esterno gli assi del corpo che serviranno per accedere a uno spazio euclideo.
Alla strutturazione percettiva dello spazio si innesca contemporaneamente la percezione temporale. Il bambino comincia ad apprezzare la durata, ciò che dura di più e ciò che dura di meno, i tempi, le strutture ritmiche, comprese quelle che caratterizzano il linguaggio verbale. In seguito si assiste al combinarsi dello spazio con il tempo, un lavoro progressivo di strutturazione tra i vari campi di percezione.
SCHEMA CORPOREO COSCIENTE E SUOI ASSI
Il bambino attraverso le esperienze condotte nell’ambiente promuove il processo di riconoscimento ed identificazione avviando così la costruzione dello schema corporeo cosciente. L’evoluzione dello schema corporeo cosciente richiede la percezione della verticalità e la possibilità di rappresentare mentalmente il proprio corpo secondo i vari assi di riferimento. Il disegno dell’omino ci informa di tutti gli aspetti che caratterizzano la maturazione dello schema corporeo, man mano che il bambino acquisisce una nuova conoscenza del corpo aggiunge un elemento alla rappresentazione grafica spontanea dell’omino. Dal riconoscimento tattile delle forme il bambino passerà ad inseguire intenzionalmente la forma lungo il contorno, ciò comporterà l’acquisizione dello spazio topologico ed euclideo. La rappresentazione mentale della forma sarà seguita da esperienze perfezionate di rappresentazione grafica. Al sesto anno di vita lo sviluppo psicomotorio funzionale del bambino sarà caratterizzato dalla terza fase dell’evoluzione dello schema corporeo, lo stadio del “corpo rappresentato”, base indispensabile per promuovere gli apprendimenti scolastici.