L’importanza della Psicomotricità Funzionale nell’età prescolare
A cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa e Psicomotricista Funzionale
Il periodo dai 3 ai 7 anni che corrisponde allo stadio della “strutturazione percettiva” è una tappa fondamentale nello sviluppo psicomotorio perché deve rispondere a due grandi obiettivi:
- permettere al bambino di giungere alla massima espressione sul piano del vissuto corporeo globale, consentendo una disponibilità nell’esercizio della motricità spontanea, che si prolunga nell’espressione verbale e grafica;
- assicurare il passaggio alla scuola elementare sostenendo il ruolo di prevenzione, per evitare che il bambino incontri difficoltà al momento dell’acquisizione dei primi apprendimenti scolastici.
Per ottenere ciò il bambino dovrà essere accompagnato a discriminare le informazioni provenienti dall’esterno del proprio corpo (informazioni provenienti dai canali sensoriali) e informazioni provenienti dall’interno del proprio corpo (propriocezione). È proprio il corpo, dunque, l’elemento che possiamo considerare determinante nei processi di apprendimento del bambino: permettere al bambino di avere uno schema corporeo cosciente facilita l’acquisizione di attività complesse come la lettura e la scrittura. L’educazione psicomotoria può essere considerata come un’educazione che prepara ad affrontare il complesso mondo della scuola elementare. Questa metodologia educativa, infatti, può facilitare i processi di apprendimento che risultano giungere difficilmente a buon fine se il bambino non è riuscito a prendere coscienza del suo corpo, a lateralizzarsi, a situarsi nello spazio, a controllare il tempo, e se non ha acquisito una sufficiente abilità nella coordinazione dei suoi gesti e dei suoi movimenti.
Per il bambino tutto inizia dal suo corpo, si tratta dunque di trovare il modo di aiutarlo a realizzare le diverse prese di coscienza necessarie. L’educazione psicomotoria funzionale deve essere privilegiata fin dalla più tenera età attraverso attività che utilizzano la dinamica corporea del bambino a fini educativi e sfruttano tutte le forme d’espressione. È possibile raggruppare le attività da proporre durante questa fase, nelle seguenti esperienze:
- esperienze sulla strutturazione spazio-temporale,
- esperienze sullo schema corporeo e lateralità,
- esperienze sulla manipolazione di oggetti,
- esperienze di grafismo.
STRUTTURAZIONE SPAZIO TEMPORALE
Per raggiungere questo importante obiettivo si possono proporre esperienze che tengano conto del bisogno di muoversi del bambino, esperienze di occupazione dello spazio, di spostamento e di orientamento spaziale. La nozione del tempo è molto astratta e complessa, gli obiettivi che si possono raggiungere riguardano l’orientamento temporale, la percezione e conoscenza delle nozioni come ordine, successione, la durata, l’intervallo, la velocità, il ritmo. Tutte le esperienze dovranno sempre essere adeguate all’età dei bambini.
SCHEMA CORPOREO E LATERALITÀ
Per favorire la presa di coscienza e l’elaborazione dello schema corporeo si possono proporre esperienze relative a canzoni con gesti mimati con l’obiettivo di favorire la conoscenza del corpo e successivamente la discriminazione delle varie parti del corpo con le proprie funzioni. È molto importante conoscere le varie funzioni che si attivano mentre il bambino canta e si muove mimando gesti che richiamano le parti del corpo: la coordinazione dinamico generale, la simmetria cioè il riferimento assiale importante poi per la lateralizzazione, la coordinazione delle due mani e dei due piedi, la segmentazione delle dita della mano e l’attribuzione del nome a ciascun dito, l’equilibrio, l’affinamento del controllo tonico, il rilassamento e la respirazione. Inoltre viene sviluppata anche una capacità percettiva della strutturazione spaziale e temporale, una capacità mnestica e una capacità attentiva.
MANIPOLAZIONE DI OGGETTI
Esperienze mediante la manipolazione di vari oggetti e materiali consente lo sviluppo della motricità fine della mano, della coordinazione dinamica delle due mani, l’educazione dei polsi, delle mani, delle dita, l’opposizione delle dita al pollice importante presupposto per l’accesso alle abilità logico-matematiche. Permetteranno inoltre, l’acquisizione dell’indipendenza delle dita in vista di una preparazione ad una scrittura agile e flessibile, e lo sviluppo dellalateralità. L’utilizzo di materiali come nastri o foulard contribuiscono ad aumentare il controllo del gesto e l’inseguimento visivo e favorire l’attività gestuale globale, la coordinazione delle due braccia e delle due mani, l’orientamento temporale e spaziale, apportando anche un miglioramento della memoria uditiva, gestuale, dell’abilità oculare e visuo-percettiva.
GRAFISMO
Dopo un vissuto corporeo raggiunto attraverso la manipolazione e giochi su base organizzativo gestuale seguirà il lavoro con carta e matita. Affinché il bambino possa dare configurazione simbolica di ciò che lo circonda deve aver acquisito l’abilità di alcuni tracciati tra cui il tondo, la linea orizzontale, la verticale, la curva e il ricciolo, tracciati indispensabili per la rappresentazione dell’omino che offre in lettura l’evoluzione dello schema corporeo.
Il periodo prescolare è un tempo essenziale per lo sviluppo psicomotorio da cui dipende non solo l’evoluzione armoniosa del bambino ma anche come già detto tutto ciò che anticipa gli apprendimenti.
Allo stadio prescolare la priorità spetta ad un’attività motoria globale ludica, fonte di piacere, che permetterà al bambino di perseguire l’organizzazione della sua immagine del corpo che servirà come punto di partenza nella sua organizzazione prassica in relazione con lo sviluppo delle sue attitudini di analisi percettiva. Attraverso l’azione educativa che parte dai movimenti spontanei del bambino e dalle sue attitudini corporee, è possibile favorire la genesi dell’immagine del corpo e assicurare lo sviluppo funzionale tenendo conto delle potenzialità in sintonia con la dimensione affettiva.