Alla scoperta delle cerebropotenzialità
A
cura della dottoressa Valentina Turco
Psicologa
e Psicomotricista Funzionale
Cari lettori, benvenuti ad un nuovo appuntamento con la nostra Rubrica! In queste righe troverete spunti freschi e riflessioni, il tutto pensato per rendere ogni vostra lettura piacevole e stimolante .
Per chi legge i miei approfondimenti per la prima volta mi presento… sono Valentina Turco, psicologa e Psicomotricista Funzionale, mi occupo di sviluppo psicomotorio del bambino, benessere della persona, autismo e neurodiversità.
Attualmente, sto ampliando la mia formazione con un focus specifico sullo sviluppo neonatale, in modo da accompagnare i più piccoli e i loro genitori, già dai primi mesi di vita.
I Bambini e il loro percorso di crescita sono sempre stati la mia più grande passione, resto affascinata dalla loro evoluzione, caratterizzata da correlate fasi importantissime dello sviluppo psicomotorio.
Nel mio lavoro quotidiano, purtroppo mi capita spessissimo di incontrare bambini che hanno già ricevuto una diagnosi di autismo o altre patologie del neurosviluppo. Questo mi ha portata a riflettere su quanto potrebbe essere significativo intervenire nelle fasi precoci dello sviluppo, ancora prima che queste diagnosi si consolidino. Mi sono chiesta se, comprendendo meglio lo sviluppo psicomotorio neonatale e intervenendo nei primi mesi di vita, sia possibile influenzare in modo positivo la situazione e l’evoluzione del bambino.
Questo desiderio di capire e migliorare mi ha spinto ad approfondire questo ambito e a esplorare il potenziale che un intervento precoce può offrire per supportare i bambini nel loro percorso di crescita. A tal proposito il metodo FSC (Facilitazione dello Sviluppo delle Cerebropotenzialità) nato dall’intuizione e dall’esperienza del dottor Castagnini, ha dato una svolta fondamentale alla mia formazione, offrendo risposte concrete ai dubbi che mi portavo dietro da tempo. Grazie al suo approccio, ho potuto vedere in una nuova luce l’importanza di un intervento precoce e mirato nello sviluppo dei bambini. Il metodo FSC mi ha non solo chiarito molte delle mie incertezze, ma mi ha anche dato strumenti preziosi per accompagnare i bambini in modo più efficace nel loro percorso di crescita, a partire dai primi mesi di vita.
Con questo e nei successivi appuntamenti vorrei invitare voi lettori, a esplorare insieme il concetto di cerebropotenzialità. Si tratta di una prospettiva affascinante che riguarda il potenziale del nostro cervello e le sue capacità di sviluppo, adattamento e crescita. Attraverso questo viaggio di conoscenza, scopriremo insieme come la cerebropotenzialità possa aprire nuove strade nell’approccio educativo, riabilitativo e nella crescita personale.
Quest’oggi vorrei lasciarvi con alcune premesse fondamentali che ci guideranno nella comprensione del neurosviluppo umano e ci permetteranno di inquadrare meglio il neonato e il suo percorso di crescita. Questi punti chiave rappresentano i pilastri su cui si basa lo sviluppo nei primi mesi e anni di vita, e ci aiuteranno a capire come ogni stimolo e interazione possano influenzare le capacità e il potenziale del bambino.
La prima premessa fondamentale riguarda il fatto che ogni bambino, sin dalla nascita e indipendentemente da eventuali difficoltà o problematiche presenti, possiede tutto il potenziale necessario per il proprio sviluppo. In altre parole, il bambino nasce con una “matrice fondamentale di sviluppo”, una sorta di base innata che contiene le capacità essenziali per crescere e maturare. Questo concetto ci ricorda che, pur in presenza di ostacoli, il neonato dispone comunque delle risorse necessarie per evolversi e svilupparsi. Sta a noi, attraverso stimoli adeguati e un ambiente accogliente, permettere a questo potenziale di esprimersi appieno. Inoltre è fondamentale comprendere che il futuro di una persona è determinato solo per il 10% dalla genetica, ossia dai fattori ereditati, mentre il restante 90% dipende dall’esperienza personale, dall’ambiente in cui vive e dall’educazione ricevuta. È importante sottolineare che il primo anno di vita riveste un ruolo fondamentale, coprendo da solo circa l’80% di questo processo di sviluppo. In questa fase cruciale, infatti, le esperienze e gli stimoli ricevuti possono influenzare in modo significativo il potenziale di crescita e le basi per il benessere futuro della persona.
Infine altra premessa fondamentale nello studio del neurosviluppo è il processo di mielinizzazione. La mielinizzazione è il processo attraverso cui le fibre nervose vengono rivestite di mielina, una sostanza che facilita e velocizza la trasmissione degli impulsi nervosi tra le cellule. Questo processo essenziale per il corretto funzionamento del sistema nervoso, inizia nell’ultimo trimestre di gravidanza, concentrandosi principalmente su strutture vitali come il tronco encefalico e il midollo spinale, che sono responsabili delle funzioni essenziali per la sopravvivenza, come la respirazione e i riflessi primari. Nei primi mesi dopo la nascita, la mielinizzazione prosegue rapidamente, interessando le aree del cervello coinvolte nel movimento, nella percezione e nelle funzioni sensoriali. Nel primo anno di vita del bambino, la mielinizzazione avviene con un incremento esplosivo, più intenso rispetto a qualsiasi altro periodo della vita. Questo processo non solo supporta lo sviluppo motorio e sensoriale, ma pone anche le basi per le capacità cognitive future.
In conclusione, conoscere questi aspetti dello sviluppo umano ci rende consapevoli del nostro ruolo nell’accompagnare i più piccoli in questo straordinario viaggio di crescita e sviluppo, affinché possano esprimere appieno il loro potenziale innato. Investire in un ambiente ricco di stimoli positivi e interazioni significative nei primi mesi e anni di vita non solo promuove il benessere dei bambini, ma getta anche solide basi per il loro futuro.