Anno nuovo, solita vita. Eppure…
A cura del dottor
Mauro Mangiacotti
Psicologo e Psicoterapeuta
Questo articolo comincia con la solita filastrocca “L’anno nuovo” di Gianni Rodari.
Analizzando rapidamente questi magici versi, ci si trova davanti a una contraddizione disarmante: si parla di qualcosa di nuovo o della solita cosa.
Vediamo un po’.
Il tempo sembra ripetersi come al solito ma, al contrario, sembra anche non essere ancora esistito.
In un certo senso noi esseri umani non abbiamo nulla di nuovo da aspettarci e in un altro senso, al contrario, non sappiamo nulla di cosa accadrà.
Da un lato è già tutto scritto, dall’altro non è scritto niente.
Nulla da dire sui dodici mesi, le quattro stagioni o i giorni della settimana che si susseguono. Qui il tempo fila liscio!!!
Le cose si complicano su quanto l’anno nuovo sarà bello, brutto o metà e metà. Questo non si sa, eppure…
Eppure una cosa la sappiamo. Dipende da noi: l’anno nuovo sarà come lo faremo.
Con la nostra libera autodeterminazione non potremo di certo influenzare il vento degli eventi esterni ma sicuramente potremo scegliere la direzione migliore per noi e per chi ci è vicino. Potremo così percorrere la strada che ci porta verso il traguardo del benessere personale e sociale.
Se lo faremo così con umanità condivisa e rispetto reciproco, faremo un nuovo anno davvero bello.
Buon 2025 a tutti.