Notti di terrore e fiamme hanno colpito San Giovanni Rotondo
Viviamo in un luogo che, a prima vista, sembra tranquillo, ma in cui la quotidianità si trasforma in una costante emergenza. In questa comunità che dovrebbe essere accogliente, provare a vivere normalmente è come tentare il destino. C’è sempre un elemento mancante.
Gli atti di inciviltà e le intimidazioni che si sono verificati nelle ultime notti, con veicoli in fiamme nel centro della città, alimentano un sentimento di inquietudine non solo tra le vittime di tali atti, ma in tutta la comunità.
Immaginate di essere svegliati nel cuore della notte dal boato di un’auto che brucia.
È difficile accettare queste violenze e il disprezzo per le regole della civile convivenza; anche se perpetrati da pochi, le conseguenze ricadono su tutti noi.
Assistiamo a storie di violenza e ingiustizie che attraversano il nostro paese con una forza devastante e, come spesso accade con le notizie di cronaca, tendiamo a assimilarle; i fatti si depositano nelle narrazioni e vengono rapidamente dimenticati.
Un ciclo inesorabile si ripete ogni volta che atti criminosi colpiscono famiglie, donne e uomini, le storie della nostra terra.
Gli episodi di violenza e vandalismo in città sono in aumento. Cestini stracolmi di rifiuti abbandonati agli angoli delle strade e furti in appartamento sono segnali di un controllo sempre più assente.
È un grido d’allerta che i cittadini lanciano da tempo, ma, come sempre, ci limitiamo a tappare le falle, sbagliando l’approccio; ci rifugiamo in parole vuote e contiamo i danni, che si traducono in un costo enorme per la comunità e in un pesante onere individuale in termini di benessere e qualità della vita.
Siamo esperti nel cercare colpevoli e nel disseminare parole che si disperdono nell’aria. Nel frattempo, distribuiamo promesse e ci facciamo poeti della sociologia, mentre sotto i nostri occhi subiamo danni e violenza, finché questi eventi non bussano alle porte della cronaca, generando un vortice mediatico che si spegne dopo pochi giorni, senza che nulla cambi.
Quel nulla devasta ogni cosa che incontra nella mente di chi si nutre di violenza, nella loro interiorità.
Da quel nulla emerge l’idea di seminare panico e violenza, una sfida contro se stessi e le istituzioni.
Le forze dell’ordine sono attualmente al lavoro per identificare i responsabili di questi atti intimidatori.
I raid continuano a ripetersi, e l’amministrazione non adotta misure preventive attraverso tecnologie e collaborazioni con le forze dell’ordine.
Berto Dragano