Barbano: “Ritengo non ci siano più le condizioni di proseguire l’attuale esperienza amministrativa con qualcuno della maggioranza eletta”
31 marzo, sala consiliare Giuseppe Sala. Il presidente del Consiglio saluta i presenti, quindi la Segretaria Comunale procede con l’appello: sono assenti i consiglieri Salvatore Biancofiore, Mauro Ciavarella e Michelangelo Squarcella. Assente anche il vicesindaco Michele Longo e l’assessore Giovanni Scaramuzzi
Ore 17 e 6 minuti… si apre la seduta straordinaria del Consiglio Comunale monotematico richiesto dai 6 consiglieri di opposizione sulla “Situazione politico-amministrativa”.
Prima di avviare la discussione il sindaco Filippo Barbano chiede la parola per una dichiarazione.
Buonasera a tutti i presenti, a quanti ci sentono via radio e via streaming.
Personalmente ritengo non ci siano più le condizioni di proseguire l’attuale esperienza amministrativa con qualcuno della maggioranza eletta.
Mi riservo pertanto di procedere liberamente nel supremo interesse della nostra amata San Giovanni Rotondo.
Buonasera.
Detto questo si alza e va via seguito dagli assessori Maria Mangiacotti, Maria Stefania Siccardi e Gennaro Tedesco e dai consiglieri Carmine Francavilla, Giuliana Placentino e Pasquale Viscio.
Come previsto si procede con gli interventi dei consiglieri di opposizione, anche se, mancando il sindaco – come sottolinea il consigliere Michele Crisetti – manca l’interlocutore a cui sottoporre le domande su una presunta crisi che ora invece sembra palesarsi in tutta la sua grandezza.
“Ritengo – incalza Crisetti – che la dichiarazione del sindaco, che ancora una volta si sottrae al confronto con i cittadini, sia offensiva non soltanto per chi vi sta parlando, ma anche per la rappresentanza dei consiglieri del centrodestra e di tutti i cittadini che hanno legittimamente il 24 giugno 2024 deciso di chi doveva governare.
Abbiamo visto il sindaco che si sottrae al confronto, ancora una volta nel suo intento di nascondere, evidentemente. Perché io non ho capito, nonostante sia una persona dotata di media diligenza e media intelligenza, non sono riuscito a capire a quale forza si riferisce il sindaco, della forza politica che non intende più avvalersi del proprio sostegno, né ho capito che cosa intende fare per proseguire, per dare un governo stabile; stabile per la nostra casa, la città. Quindi, io resto sconcertato per la mancanza di rispetto verso i consiglieri comunali, verso i cittadini e verso coloro che hanno appunto inteso, dargli la guida di questa città.
Fa l’annuncio e se ne va come se noi non contassimo nulla. Qualcuno forse dimentica, ma rappresento qui insieme ai consiglieri alla mia sinistra più o meno 5 mila elettori di questa città. E che possiamo trattare così 5000 elettori? Resto sconcertato! Che significa “me ne vado perché ritengo che con qualcuno non devo più stare”; ma ci dica chi è!
Dico, parlo alla maggioranza. diteci lo stato delle cose per cui noi possiamo regolarci. È una offesa ai cittadini, ai consiglieri, al sottoscritto, sì perché stasera mi sento offeso.
È l’anno del giubileo, anno in cui dovevamo dare la migliore prova di capacità dell’azione amministrativa. Su queste azioni chiaramente l’opposizione non avrebbe detto nulla, avrebbe dato anche il suo contributo per la risoluzione dei problemi, come sempre fatto. A testimonianza del fatto che molte delle delibere sono state firmate anche dai sottoscritti.”
Segue l’intervento del consigliere Mimmo Longo che chiede 5 minuti di sospensione per poter parlare con il sindaco e invitarlo a rientrare per procedere con il Consiglio Comunale.
Alle 17 e 16 minuti si sospende la seduta e i consiglieri di opposizione escono. La sospensione non durerà 5 minuti ma oltre mezz’ora. E si concluderà con un nulla di fatto.
Si procede di nuovo con l’appello. Essendo garantito il numero legale alle ore 17 e 55 si riprende la seduta.
Sono presenti il presidente del consiglio Pasquale Chindamo, i consiglieri di maggioranza Lorenzo Bertani, Francesca Limosani e Roberto Cappucci e i 6 consiglieri di opposizione Michele Crisetti, Matteo Masciale, Giuseppe Mangiacotti, Floriana Natale, Mimmo Longo e Domenico Gemma.
Il primo intervento della seconda parte del consiglio è ancora dell’ex sindaco Michele Crisetti, che informa i presenti su quello che è accaduto nel frattempo.
“Nella sospensione con gli altri consiglieri di opposizione ci siamo recati dal sindaco, pregandolo di ritornare in aula e di concludere o comunque di discutere sulla situazione politico-amministrativa della nostra città.
Nonostante le argomentazioni che abbiamo presentato al sindaco, nonostante i nostri ragionamenti, l’opportunità di ritornare in consiglio comunale per dare chiarezza anche alle sue dichiarazioni che sono state un po’ come dire ermetiche.
Il sindaco si è rifiutato di tornare in consiglio comunale per cui, siccome manca il protagonista principale io credo che non ci siano più le condizioni per discutere; ripeto manca l’attore principale di questa rappresentazione. Per cui io ritengo che il presidente, a nome sicuramente dei consiglieri di opposizione, prenda atto a questo punto che il consiglio comunale diventa inutile.
Eravamo assetati di sapere la situazione, di rendere edotta la città. Il sindaco non ha ritenuto opportuno dare questa possibilità a noi, e alla città. Ne prendiamo atto con molto dispiacere per cui dobbiamo dire scusa ai cittadini, aver loro fatto perdere un po’ di tempo prezioso e quindi chiudiamo il consiglio comunale; chiudiamo, tanto che possiamo fare? Basterebbe abbandonare l’aula, quindi senza più i numeri. Riteniamo che possa concludersi qui, purtroppo, questo consiglio comunale”.
Segue l’intervento della consigliera Floriana Natale che ribadisce che, venendo meno la figura del sindaco, nostro principale interlocutore, non ci siano le condizioni per proseguire questo consiglio comunale e sottolinea che “il contraddittorio sia alla base di tutte le democrazie, alla base della possibilità di discussione”.
A questo punto chiedono di intervenire anche due consiglieri di maggioranza per puntualizzare la propria posizione rispetto a quanto accaduto.
Io non mi aspettavo di assistere a questa scena a cui abbiamo assistito tutti; sono rimasto sbalordito quanto i consiglieri dell’opposizione. – dichiara un incredulo consigliere Roberto Cappucci – Sono oggi in questa maggioranza, non so se lo sarò ancora. Io o altri consiglieri comunali, non so a chi si riferisse il sindaco quando parlava di qualcuno; quindi sarebbe stato opportuno che chiarisse prima di venire in questa sede. Cosa che gli ho chiesto ripetutamente in questi ultimi giorni, di vederci come maggioranza per affrontare questo consiglio comunale come si doveva. Purtroppo non ho ricevuto nemmeno dagli altri consiglieri alcuna risposta per cui ci siamo trovati sbalorditi nell’apprendere che il sindaco abbia deciso che questa maggioranza non può andare avanti con qualcuno. Questo qualcuno non mi è dato di sapere chi sia. Per cui anche io sono veramente costernato da quello che è successo, per cui auguro, sia a noi che a voi, di poter sapere cosa intendeva con quelle parole.
L’ultimo intervento è del consigliere Lorenzo Bertani – Anche io mi sento di collegarmi a quello che dice il consigliere Cappucci. Sarebbe carino saperne qualcosa in più e magari che si dica effettivamente le cose come stanno. Abbiamo fatto anche un comunicato in cui si chiedeva di prendere delle posizioni, ma non c’è stata data risposta. Attendiamo.
Ore 18 e 02: si conclude il Consiglio.
Dopo circa due ore comincia circolare un messaggio di solidarietà al consigliere Biancofiore. La nota a firma del M5S Puglia riferisce di una aggressione fisica.
“È inaccettabile quanto accaduto al consigliere M5S di San Giovanni Rotondo, Salvatore Biancofiore, che a quanto abbiamo appreso è stato vittima di un’aggressione da parte del presidente del Consiglio comunale. Massima solidarietà al nostro consigliere, ci auguriamo che vengano presi i dovuti provvedimenti nei confronti del responsabile di questo grave fatto avvenuto nei giorni scorsi all’interno dell’Aula consiliare. A Salvatore un abbraccio, la nostra vicinanza e gli auguri di tornare presto a svolgere il suo incarico al fianco del sindaco Filippo Barbano e dei cittadini di San Giovanni Rotondo”.
In realtà nei giorni scorsi alcuni post social avevano raccontato di un litigio senza darne riscontri certi. Se ciò fosse confermato sarebbe certamente un episodio assai grave frutto di una situazione politica incandescente caratterizzata non solo da violenze verbali e forse il consiglio comunale poteva essere il momento per fare luce anche su questo.
Di buon mattino con un post Facebook interviene sulla questione pure il consigliere Michelangelo Squarcella (assente in Consiglio) che scrive: “Come capogruppo del movimento 5 stelle esprimo massima solidarietà al collega Salvatore Biancofiore e apprezzamento e stima nei confronti del Sindaco Filippo Barbano che, nonostante sia stato testimone oculare di un atto gravissimo, ha mantenuto un equilibrio istituzionale senza precedenti per non interferire in nessun modo con l’attività investigativa in atto e, nonostante avesse i “numeri” per continuare tranquillamente l’azione amministrativa, ha preferito interrompere per chiarire gli accadimenti che hanno oltrepassato l’alone della politica. Un altro passo verso la sVolta giusta”.
Anche dal consigliere comunale Pasquale Viscio (Insieme), dalla consigliera comunale Giuliana Placentino (Gruppo Misto) e dal coordinatore politico della lista Insieme, Alessandro D’Addetta arriva una nota per esprimere solidarietà al Consigliere Comunale Salvatore Biancofiore.
«Il Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe essere figura garante della legalità ed arbitro imparziale della massima assise cittadina, pertanto condanniamo il gesto di cui si è reso protagonista ed esprimiamo vicinanza al Consigliere Biancofiore – sottolineano i tre esponenti politici. In merito al Consiglio Comunale monotematico svoltosi nella giornata di ieri vogliamo esprimere pieno sostegno alla decisione del nostro sindaco Filippo Barbano che, in coerenza con gli impegni presi in campagna elettorale, ha dimostrato coraggiosamente di non piegarsi a logiche politiche, mettendo al primo posto la correttezza e l’onesta, avendo a cuore solo la città di San Giovanni Rotondo. Abbiamo apprezzato anche l’atteggiamento maturo di qualche consigliere dell’opposizione, che si è distinto da chi, invece, coglie ogni occasione per dimostrare di non aver ancora digerito la sconfitta elettorale. Chiediamo ai cittadini di continuare a credere nel nostro progetto politico che sicuramente, come ha già dimostrato, è in grado di amministrare con coraggio la città». Concludono Viscio, Placentino e D’Addetta.
La domanda sorge spontanea.
Perché affidare la propria posizione ad un comunicato ed evitare di parlarne in Consiglio Comunale? Erano lì ma hanno preferito uscire in silenzio.