a cura di Franco Di Cosmo
Sicurezza a Scuola: terza puntata
UNA PROPOSTA PER …
La prevenzione degli incidenti a scuola
In primo passo per individuare i rischi presenti a scuola è quello di costruire un elenco delle possibili situazioni di pericolo completando la tabella riportata di seguito:
*Elemento: pericolo:*
maniglia sporgente e rotta es. ferite con spigoli vivi
pilastri sporgenti es. urti e ferite
pavimento _____________________
finestra con ante che si aprono verso l’interno del corridoio _____________________
termosifoni _____________________
attaccapanni _____________________
ecc…
/Quale sarà il passo successivo?/
Prima di tutto adottare un comportamento più responsabile anche quando si gioca, rinunciando a divertimenti eccessivi come gli spintoni mentre si scendono le scale o mentre si corre. Si potranno inoltre modificare almeno alcuni degli elementi rivelatisi pericolosi.
Gli attaccapanni possono essere spostati in luoghi meno frequentati, o dove ci siano corridoi più larghi, oppure tutti gli elementi a rischio possono essere resi evidenti mediante una segnaletica che tu stesso potrai realizzare.
I segnali di sicurezza in caso d’incendio li trovi nella parte relativa al pericolo del fuoco, ma puoi anche adottare una simbologia specifica per questi rischi.
Il segnale di pericolo è rappresentato in generale da un triangolo dai bordi rossi (come nella segna letica stradale). Puoi quindi disegnare tanfi triangoli delle dimensioni che riterrai più opportune a risultare evidenti, applicandoli poi sopra gli elementi a rischio.
Se ci sono invece delle vetrate o delle porte a vetri che spesso qualcuno proprio non vede (magari andandoci a sbattere contro), puoi realizzare delle sagome colorate dalle forme più diverse (più sono colorate meglio è) che posizionerai poi sui vetri, in modo che siano sempre identificabili e… sicuri.
/La sicurezza delle scuole nel quarto rapporto nazionale sull’infanzia./
La scheda dell’Eurispes e di Telefono Azzurro dedicata alla sicurezza
scolastica:
Ogni giorno dieci milioni di persone che lavorano e studiano nelle scuole italiane mettono a rischio la propria incolumità. Il dato emerge da una scheda, contenuta nel quarto Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, dedicata alla sicurezza scolastica, realizzato da Eurispes e Telefono Azzurro.
Entrando nel dettaglio della scheda vengono analizzati i diversi settori. Sul fronte della prevenzione degli incendi, ad esempio, la situazione è tutt’altro che confortante: la media nazionale delle scuole in possesso di certificazione idonea è inferiore al 27%; in valore assoluto si tratta di 11.070 scuole, su oltre 41.000 edifici scolastici statali.
Per quanto riguarda gli accessi, si legge nello studio, in quasi 9 scuole su 10 l’atrio di ingresso non dispone di standard di sicurezza adeguati; nel 91% dei casi non è previsto un accesso facilitato per disabili; nel 70% non esistono gradini antiscivolo; nel 36% è stata installata la chiusura antipanico, che rimane aperta solo nel 13% dei casi anche durante le attività didattiche. Inoltre, in 1 scuola su 5 le vie di fuga non sono adeguatamente segnalate. Il grado di pericolosità aumenta se analizziamo i dati relativi alle scale: solo 1 scuola su 3 possiede scale di sicurezza, solo nel 3% delle scuole le scale di accesso sono prive di ostacoli e solo 1 scuola su 10 dispone di
corrimano adeguati.
Per quanto riguarda il certificato di agibilità sanitaria, il 57,4% degli edifici scolastici ne è privo, percentuale che sale all’81,6% in Sardegna. Ben dieci regioni hanno fatto registrare valori al di sotto della media nazionale.
Passando alla certificazione relativa all’agibilità statica, la situazione non cambia, con una media azionale del 43% di certificazioni ottenute. Il 4,9% delle scuole sono state costruite prima del 1900 ed il
12,6 % tra il 1900 e il 1940. Complessivamente, gli istituti scolastici edificati in data antecedente al 1965 costituiscono ben il 44,7% del complesso, il 50,9% sono stati realizzati tra il 1965 e il 1990, mentre le scuole di recente costruzione (tra il 1990 e il 2000) sono appena il 4,4%.
Le scuole sono a forte rischio anche per la presenza di altre fonti di pericolo (strutture militari, aeroporti, distributori di benzina) e di inquinamento acustico (aree industriali, autostrade e superstrade, aeroporti), atmosferico (aree industriali, discariche, autostrade, distributori di benzina), o elettromagnetico (emittenti radiotelevisive, elettrodi, strutture militari). Risulta infatti che il 9,7% degli edifici scolastici nazionali si trova a meno di un chilometro da antenne di emittenti radiotelevisive; il 7,1% entro un chilometro dalle aree industriali; il 2,6% da strutture militari; l’1,1% da aeroporti e lo 0,3% da discariche.
Poco solleciti si rivelano anche gli adempimenti della scuola in materia di sicurezza e gli interventi strutturali, di competenza degli Enti locali. Sul piano normativo, infatti, la legge n.23/96, recante norme per l’edilizia scolastica, individua nei Comuni e nelle Province gli Enti competenti a provvedere alla realizzazione degli interventi strutturali e di manutenzione degli edifici scolastici. Nello specifico, le attività necessarie a garantire la sicurezza degli istituti sono a carico dei Comuni per le scuole materne, elementari e secondarie di primo grado, mentre spettano alle Province per gli istituti secondari superiori.
Prof. Franco Di Cosmo dello Studio Ambiente & Sicurezza