La lettera dell’associazione “Art.1 – Diritti costituzionali” sul tema dei disabili
Abbiamo chiesto come “Associazione Articolo 1- diritti costituzionali” la libera fruizione sui mezzi pubblici per i diversamente abili ed invalidi civili spiegando in modo dettagliato i disagi sociali, logistici ed anche economici che vivono i diversamente abili che vogliono utilizzare gratuitamente i mezzi pubblici.
Abbiamo chiesto di dare un senso civico al nostro impegno sociale attraverso le Istituzioni presenti sul territorio. Perchè crediamo fortemente che la tutela delle persone svantaggiate passi attraverso di Esse. E’ un obbligo morale e giuridico per il quale non possiamo sottrarci. Nessuno.
Lo abbiamo fatto non per esibizionismo e nemmeno per buonismo ma per far comprendere quale disagio vivono i ragazzi soprattutto nel momento dell’utilizzo del mezzo, e soprattutto nel momento fatidico della richiesta del ticket per fruire del mezzo. Si immedesimi per un attimo e provi ad immaginare la dignità dei ragazzi dove va a finire. E soprattutto immagini se un ragazzo speciale non comprenda nemmeno la richiesta. Perchè forse potrebbe anche non comprenderla. Forse potrebbe anche non capire cosa sia un ticket o un biglietto. Eppure se volessimo non ci costerebbe nulla come associazione a verificare se tutte le linee coperte hanno provveduto ad eliminare le barriere architettoniche, se la Cotrap possiede tutti mezzi a norma con le rampe. Se tutti i marciapiedi hanno scivoli di ingresso e scivoli di uscita. O forse lo abbiamo già fatto. Ci creda sono battaglie civili che a noi piacciono. E ci creda sul campo di battaglia diamo sempre il meglio di noi. Invece abbiamo semplicemente chiesto che un diritto dei ragazzi sia rispettato. Lo hanno chiesto loro personalmente. Con la loro voce, con la loro coscienza e con la loro grande dignità. Siamo venuti con l’arma della sensibilità e del rispetto per questi ragazzi. Senza se e senza ma. E siamo ancora qui a farlo con tutto il diavolo in corpo.
Abbiamo cercato in modo veramente osmotico di tentare di far capire cosa prova un ragazzo quando è sprovvisto di biglietto all’atto dell’accertamento, quale umiliazione deve subire quando dall’altra parte un perfetto idiota non comprende che forse anche il ragazzo ha una propria dignità e che la giusta tolleranza ad un diversamente abile è il maggior profitto che l’azienda può ricavare. Ne beneficia la propria immagine. E ne beneficia anche la propria coscienza.
Abbiamo cercato di far capire che proprio a causa di tali atteggiamenti i ragazzi stessi rifiutano il principio della tolleranza ad personam che altri non è che l’anticamera della pietà e della compassione. Ed aggiungerei dell’elemosina. Pretendiamo che questo sia un diritto e non un favore. La dignità è un valore che non si può negoziare. Solo chi non ne ha non comprende questo valore.
Abbiamo cercato di spiegare che non tutti i diversamente abili sono titolari di reddito e non necessariamente devono esserlo. L’ammortizzatore sociale di questi ragazzi siamo noi e solo noi. La comunità intera deve essere la tutela piu’ grande per questi nostri fratelli. Questi figli di questa nostra terra.
Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro proprio con Lei signor Sindaco, dove lo scrivente unitamente ad una delegazione ha avuto il piacere di disquisire e porre all’attenzione delle Istituzioni la problematica. A maggiore veridicità dell’esistenza del problema la delegazione stessa formata dai ragazzi diversamente abili ed invalidi civili ha spiegato con oculata statuizione quali fossero gli ostacoli e le loro esigenze. Il sottoscritto, come Lei, ha semplicemente ascoltato. E sono più che convinto che da quell’incontro siamo usciti entrambi più arricchiti.
E’ stato promesso ai ragazzi che l’Ente, ovvero Lei ed il consigliere Antonio Cappucci, sempre attento a questi problemi, si sarebbe subito attivato per la risoluzione della problematica. Non per far un piacere all’Associazione Articolo 1.E nemmeno per mettere una medaglia al petto a chicchessia. Era solamente per loro. Per dimostrare che i ragazzi sanno far rispettare i loro diritti anche da soli. Anche quando vengono negati. Soprattutto quando vengono negati. E noi non avevamo nessun motivo per non credere alla sua promessa. La richiesta era datata 27 marzo. Siamo a fine maggio. Mentre a Roma si discute, l’impero brucia ed i ragazzi continuano ad essere vessati e mortificati.
Abbiamo spiegato come gli stessi ragazzi usufruiscono gratuitamente dei mezzi pubblici in altri comuni limitrofi sentendosi accolti e tutelati ed invece si sentono disprezzati ed umiliati in casa loro. Sindaco, Lei che li rappresenta dia loro le dovute spiegazioni. Perchè la Cotrap in altre città vicine rilascia tesserini e nella nostra città lo nega? Non è la stessa azienda appaltatrice del TPL?
Ieri sera sento suonare nuovamente il citofono: Michelangelo e Tonino salgono arrabbiatissimi con alcuni biglietti in mano.”Abbiamo dovuto pagare anche questa volta per poter usufruire del mezzo pubblico”. Tonino ha dovuto pagare per andare a messa da Padre Pio. Perchè deve sapere sig. Sindaco che Tonino non riesce ad arrivare a piedi fino al convento. E deve sapere che Tonino non usa la macchina. Tonino non ha la patente. E forse Tonino non ha nemmeno i soldi per il biglietto.
Cosa avrei dovuto dire loro? Andate da Sindaco? Assolutamente ci andranno. Ma insieme all’Associazione Articolo 1.E sicuramente porteremo tutti i biglietti per l’utilizzo dei mezzi. E ne chiederemo il rimborso se occorrerà farlo.
Sig. Sindaco lei ha promesso pubblicamente che avrebbe risolto il problema attraverso l’istituzione del Check-point a partire dal 1° Maggio. Io le chiedo invece pubblicamente, come le chiesi a marzo, di separare le due cose. Per il Check-point forse deve dare spiegazioni a qualcuno, per i diversamente abili solamente alla propria coscienza. Ci dica a questo punto se i ragazzi diversamente abili hanno diritto a tutte le tutele giuridiche derivanti dalla Costituzione della Repubblica Italiana e se Lei li rappresenta come primo cittadino, ci può spiegare a che gioco stiamo giocando? Sinceramente non riusciamo a comprenderlo.
Chiediamo pubblicamente che tale problema venga messo all’ordine del giorno dal Presidente del consiglio Mauro Cappucci. E chiediamo che il consigliere Antonio Cappucci, da politico serio e sensibile quale è, rispetti gli impegni intrapresi con i ragazzi. Anche con un pubblico intervento in consiglio comunale. Attendiamo con fiducia, cordialità.
Gianni Impagliatelli Presidente Associazione “Articolo 1-diritti costituzionali”
Michelangelo Nardella Responsabile settore invalidi e diversamente abili Associazione “Articolo 1”