Il ricordo della città di San Giovanni Rotondo
Il 24 giugno 1999 il bersagliere sangiovannese Pasquale Dragano moriva in missione nella base militare di Djakovica in Kosovo. Dragano perse la vita, a causa di un malaugurato incidente, a Pristina, all’età di 21 anni, durante la fase di allestimento di un mezzo militare; il primo militare italiano del contingente KFOR caduto in missione di pace.
A dieci anni dalla sua scomparsa la Città di San Giovanni Rotondo, insieme alla locale sezione dell’Associazione nazionale bersaglieri a lui intitolata, hanno voluto ricordarlo attraverso una giornata commemorativa che è svolta lunedì 29 giugno nel chiostro comunale. Dopo il silenzio e gli onori militari è toccato alle autorità presenti ricordare la figura di Pasquale Dragano.
Il presidente dell’associazione bersaglieri di San Giovanni Rotondo, Salvatore Tricarico, ha ripercorso le tappe della vita di Pasquale fino a quel tragico 24 giugno 1999.
Mauro Del Vecchio, generale di corpo d’armata e comandante della missione in Kosovo, della quale faceva parte Pasquale, oggi senatore, lo ricorda come “un ragazzo animato da un forte spirito di responsabilità, consapevole dell’importanza della sua missione. Era un punto di riferimento per i suoi commilitoni ed era orgoglioso di poter aiutare quelle popolazioni in difficoltà. En uomo entusiasta ed instancabile che ha lasciato dentro di noi un vuoto incolmabile”.
Il sindaco Gennaro Giuliani ha invece ricordato come “il decimo anniversario della morte di Pasquale cade proprio nell’anno in cui la nostra città ha ospitato il Raduno Nazionale dei Bersaglieri, corpo del quale lui faceva orgogliosamente parte. Sono stati dieci anni scanditi dal ricordo indelebile di Pasquale”.
Per l’assessore alla cultura Michele Notarangelo infine “la storia della nostra città è stata contrassegnata in epoche diverse da tre eroi: Michele Melchionda, Michele Biancofiore e Pasquale Dragano, eroi di pace e non di guerra”.
Per l’occasione è stato stampato libretto con tutte le immagini più belle di Pasquale e le lettere che indirizzava ai parenti e agli amici mentre era in missione. Il materiale è stato gentilmente concesso dalla famiglia.
Dopo la celebrazione nel chiostro si è svolta una cerimonia religiosa nella chiesa di S.Onofrio presieduta da Padre Marciano Guarino. Al termine della stessa il corteo capeggiato dalla Fanfara dei Bersaglieri di San Giovanni Rotondo si è diretto verso il cimitero comunale per la posa di una corona di alloro presso il mausoleo che custodisce le spoglie del Caporal Maggiore Dragano.