La premiazione avvenuta a Palazzo Vecchio a Firenze
Sabato 16 novembre, alle presso il prestigioso Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze, si è svolta la 34ma edizione del Premio Europeo “Lorenzo il Magnifico”, promosso dall’Accademia Internazionale Medicea. L’obiettivo del premio è evidenziare e premiare personalità del mondo della politica, della scienza, delle lettere, delle arti, delle istituzioni, che si sono distinte per l’eccellenza della loro attività.
A ricevere l’ambito riconoscimento quest’anno è stato un sangiovannese, l’architetto Nicola Eugenio Bramante, premiato per i suoi successi professionali in giro per il mondo e per la pubblicazione di un interessante volume dal titolo “I nostri migranti – Popolatori di terre, costruttori di città e paesi”.
Un omaggio alla Bella Italia: la Signora delle tre “S” della cultura dei saperi, sapori e saper fare in arte e mestieri, che milioni di italiani nelle loro dolorose traversie diffonderanno per il mondo, divenendo popolatori di terre, costruttori di città e paesi.
“Un tema di riflessione – ha dichiarato l’architetto Bramante – nel guazzabuglio attuale, ma anche una sfida alle nostre perdite di identità e di energia. Al giorno d’oggi non ricordiamo più le nostre radici e abbiamo svenduto i nostri saperi, concentrati nella ricerca di poveri cristi da sfruttare che han più bisogno di noi nei loro paesi, ove i due terzi dell’umanità attende ancora sviluppo ed aiuti concreti e non falsa carità”.
Il testo, in particolare, è una sintesi delle attività di cooperazione svolte dall’arch. Bramante nell’ambito dei programmi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale a partire dall’isola di Madeira, in Portogallo, dove il nostro concittadino vive: niente meno che la base strategica dei portoghesi per la scoperta delle nuove terre, che diverrà ponte della cultura mediterranea verso il nuovo mondo.
E’ il racconto dell’odissea dei nostri migranti per tutti i paesi dell’America Latina, che da poche migliaia diverranno milioni dopo l’Unità d’Italia, una vera marea.
Grazie alle loro conoscenze e il loro saper fare – ricorda Bramante – pur analfabeti, essi diverranno ‘portatori di cultura’, dai primi insediamenti, alle meravigliose missioni gesuitiche, sino alla costruzione delle nuove repubbliche”.
Per quel che è stato possibile, nelle attività affidategli, l’architetto ha rincorso le loro tracce, le loro identità precipue, cercando le loro presenze ed opere per valorizzarle.
Una mole di interventi tra Brasile, Uruguay, Paraguay, Cile, Argentina realizzando corsi, seminari e restauri di edifici, per formare professionalità in antichi mestieri come in nuove tecnologie, intendendo il lavoro quale “azione creativa del “conoscere” e “saper fare”, con etica. Il tutto in una vera sfida alle logiche materiali, valorizzando il nostro Sistema Italia, riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo per le sue qualità legate ai valori dell’Umanesimo Mediterraneo.
Nicola Eugenio Bramante, terzo dei nove figli di Filippo e Peppinella, nasce in S. Giovanni Rotondo nel 1943. Dopo gli studi classici presso i Barnabiti in Trani, si laureerà in Architettura nella Università della “Sapienza” di Roma.
Avviatosi alle prime attività professionali e d’insegnamento, già nella metà del ‘70 sarà incaricato dal Ministero Esteri in programmi di cooperazione allo sviluppo in vari Paesi:
In Algeria presso il Politecnico di architettura EPAU di Algeri e MESSR – Ministero Educazione, in concomitanza con la realizzazione del gasdotto di E. Mattei, in seguito nell’83 in Venezuela, presso la nostra Ambasciata in Caracas quale “addetto alla cooperazione tecnica“ e nel 1987 in Argentina nell’Ambasciata di Buenos Aires, per un rilevante incarico nell’ambito del “Trattato di Associazione Particolare” tra i due paesi.
Dopo un breve drammatico rientro in Italia, nel 1997 riparerà nell’isola di Madeira in Portogallo, ove sarà consulente della Direzione della Cultura Regionale (DRAC).
Richiamato in Roma presso l’IILA, organismo Internazionale Italo Latino Americano, dal 2001 al 2007 è stato coordinatore di un “Trust Fund” finanziato dal Governo Italiano, per valorizzare il patrimonio culturale tra Italia ed i vari paesi latino americani negli apporti della “nostra migrazione”, con corsi, laboratori, e restauri di edifici attraverso “Scuole Cantiere”
Dal 2010 si dedica a studi e ricerche su rivitalizzazione urbana di centri storici ed aree di degrado, oltre a “marketing e gestione dei beni culturali”. Attualmente risiede nell’isola di Madeira in Portogallo.