“Cassonetti aperti, urne aperte”
di Gianfranco Pazienza
Non credo che l’operazione PD – PDL, voluta da Veltroni e da Berlusconi, possa essere considerata solo frutto di trasformismo politico, come la giudica a ragione, paragonandoli a cassonetti nella sua Opinione pubblicata sul portale, Giovanni Piano. Con essa, penso, si cerca di raccogliere una domanda di esemplificazione del quadro politico, dopo tanti mezzucci che la stessa “casta” si è inventata per moltiplicare i suoi centri di potere e di privilegio.
L’elettorato e l’opinione pubblica hanno chiesto questa esemplificazione. Il 13 aprile, invece, ci sarà un maggiore affollamento di partiti e partitini (PD, PDL, UDC, Cosa Bianca, UDEUR etc.) proprio nell’unico spazio possibile, ove sperare di pescare il voto degli indecisi: un affollamento al Centro. Li si sdraiano tutti, sperando di essere eletti per "soddisfare i bisogni del paese".
Grazie al loro decisionismo, Veltroni e Berlusconi devono convincere che sono loro, con i loro “cassonetti”, i materassi su cui ammortizzare i conflitti di interessi della classe politica, più che quelli del Paese. Perchè i problemi di stabilità per i governi di Centrodestra non erano dovuti al grosso conflitto di interesse incarnato Silvio, bensì alla coalizione. Così nel Centrosinistra, secondo Veltroni, sono stati i conflitti nella coalizione a castigare il Governo Prodi. Non invece un conflitto, tutto “centrista” evidentemente incapace di interpretare i sogni moderni della nostra società.
L’operazione veltroniana del PD ad ogni modo favorisce una espressione più chiara, mi auguro, della stessa Sinistra Arcobaleno, accusata di essere stata fonte di instabilità, perché dopo i sacrifici sopportati ha osato chiedere al governo impegni per dare stabilità e sicurezza al lavoro, e una politica di controllo dei prezzi e di aumento dei salari.
Spero si possa far emergere, in questa campagna elettorale, una idea di “sinistra” capace di governare un paese antico, l’Italia, che ora non sa più guardare con attenzione ai suoi giovani; una idea di civiltà che sappia guadagnare diritti per tutti, tutele sociali favorite dalla solidarietà, in attesa che il Paese riscopra il suo “stato sociale”, con il gusto di riprendere a volare. Sapendo recuperare i saperi e ad investire in ricerca e sviluppo, per la diffusione delle energie prodotte con le fonti rinnovabili e le produzioni di qualità. Un paese che si “rialza” curando e tutelando il suo patrimonio artistico, culturale e ambientale. Con una rinnovata capacità e sostenibilità, anch’essa moderna; altra cosa dall’immagine dei rifiuti campani che, così ammassati, fanno soccombere le nostre intelligenze.
Questo, per esempio, è il confronto su temi che si sta sviluppando nel defunto centrosinistra locale, ed è quanto accade dentro il PD?
A quanto pare qui si tenta inutilmente di mettere insieme vecchi schieramenti e correnti, preesistenti. A leggere il documento dei "Talenti" del PD (…La nostra preoccupazione è legata ad una manifesta difficoltà a realizzare una reale "alleanza" all’interno del PD stesso che sembra ancora bloccato dalle recenti vicende politiche-amministrative..), si comprende chiaramente come siano inconciliabili gli interessi dentro quel nuovo partito. Ben sapendo che sotto sotto operano, da sempre, i soliti grandi manovratori (capaci di interpretare i soliti interessi e i soliti poteri).
Fino ad ora, la sinistra arcobaleno ne sta discutendo, si è cercato di contenere questi interessi “dilaganti” individuando sindaci (da utilizzare come dighe) capaci di controllare la piena che quegli uomini, con quegli interessi, sono capaci di scatenare, a danno della nostra città.
L’ultima “diga”, com’è risaputo, si è aperta a quegli interessi senza neppure far finta di resistervi.
Più che una diga, allora, meglio deviare quella piena, contrapponendo ad essa una diversa visione degli interessi economici e sociali in gioco, e una diversa etica della politica.
La Sinistra Arcobaleno è sicuramente in grado di poterlo fare, come ha dimostrato coerentemente di saperlo fare. E si presenta alla Città questa volta proponendo anche la candidatura di un proprio Sindaco, oltre ad un metodo fatto di confronto e ad un impegno disinteressato.
Gianfranco Pazienza