LibriAmo a cura di Renata Grifa
Non leggetelo! Questa recensione potrebbe iniziare e finire qui.
Accendimi è un libro “scritto e diretto” da Marco Presta, noto conduttore radiofonico divenuto celebre per il fortunato (e divertente) programma Il ruggito del coniglio e meno noto per le sue doti letterarie (e ora è chiaro anche il perché).
La storia raccontata è quella ormai degli stereotipi alla Fabio Volo senza le sensazioni che, bene o male, lui riesce almeno a trasmetterci. Caterina donna non più trentenne insoddisfatta e frustrata è legata, o meglio incatenata, a Gianfranco “vice ispettore” di polizia e vice uomo di una relazione ormai sterile e senza futuro.
Circondata solo da mediocrità, unica fonte di soddisfazione per la nostra protagonista è la pasticceria di famiglia in cui si rifugia con tutte le sue insicurezze e le sue angosce per una vita che non riesce a decollare. È nel retro bottega del suo “dolce” mondo che un giorno come un altro, tra un bignè e un pasticcino, dalla radio accesa (che coincidenza, una radio) esce una voce che sembra rivolgersi proprio a Caterina, arrivando fino a chiamarla per nome.
Quanti di noi tante volte si sono immedesimati in racconti sentiti alla radio che poi sono svaniti nel gingle successivo? Per Caterina non sarà così, non solo darà un nome alla voce che sembra capire tutti i suoi problemi ma arriva addirittura a parlarci, a emozionarsi, ad innamorarsene.
Esatto! Caterina sente le voci e se ne innamora. Antonio (il nome che Caterina sceglie per il suo amato) inizia a rappresentare per lei tutto ciò che la realtà non riesce a darle. E allora da lettore ci si aspetta che prima o poi questo amore radiofonico diventi reale e invece no, tutto resta bloccato sulle frequenze di un cubo con un’antenna perché a Caterina va bene così.
“La felicità esiste e si trova in una radio” quindi? Davvero il mondo reale è così poco interessante da ridurci a sentire voci e interagire solo con un apparecchio elettronico?
Ma sì, è molto più facile innamorarsi di un uomo inesistente piuttosto che sfidare la realtà piena di tanti Gianfranco. Antonio (la voce platonica) è l’uomo perfetto, l’uomo ideale ed è anche l’uomo che non esiste, così come non esiste la donna perfetta, l’amica perfetta o la vita perfetta semplicemente perché esiste la realtà molto più bella quando inaspettata e soprattutto vissuta.
Un libro che oltre ad essere scritto con uno stile semplice e poco coinvolgente porta il lettore a domandarsi più di una volta se davvero “sto leggendo quello che sto leggendo?”, ma d’altronde lo disse anche Hemingway che in letteratura “lei dovrebbe leggere solo cose veramente belle o veramente brutte” dimenticando forse di aggiungere “ma mai così stupide”. Per cui, per questo racconto, piuttosto che Accendimi…sarebbe il caso di dire “non aprirmi”.