Il Parco stanzia 30mila euro per combattere il fenomeno
Un’ordinanza presidenziale, la prima del 2016, per intervenire con urgenza e combattere la processionaria del pino, l’insetto considerato come uno dei principali fattori limitanti per lo sviluppo e la sopravvivenza delle pinete del Gargano.
Oltre a danneggiare seriamente le piante colpite, può costituire un serio pericolo anche per l’uomo e per gli animali domestici. Ecco perché il Parco del Gargano, le cui pinete già da alcuni anni sono state gravemente attaccate dal lepidottero, ha deciso di intervenire con urgenza per contrastare il fenomeno ed evitare gravi danni ambientali.
“Ho attivato misure urgenti di intervento – spiega il Presidente del Parco del Gargano Stefano Pecorella – in piena sintonia con il Consiglio Direttivo e la mia Giunta, per soccorrere quei territori dei Comuni, rientranti nel Parco, che dovrebbero provvedere alla disinfestazione ma, non avendo le risorse economiche necessarie, hanno chiesto all’ente Parco di intervenire. Una situazione grave che ho denunciato, già anni addietro, durante incontri sul tema appositamente convocati nella sede del Parco. Oggi ho condiviso l’urgenza dell’intervento anche con l’assessore regionale Di Gioia per valutare forme di collaborazione risolutive del problema. Speriamo di non dover più vedere pinete colpite da questi insetti, come se fossero state bruciate dal fuoco, e macchiare quegli scorci di paesaggi e panorami tanto amati dai turisti, che rendono spettacolare il Gargano”.
Il D.M. 30 ottobre 2007 del Ministero delle risorse agricole (Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino) recita che gli interventi sono obbligatori in popolamenti forestali se il Servizio Fitosanitario regionale stabilisce che la presenza dell’insetto minaccia la sopravvivenza delle piante, e gli stessi sono a cura e spese del proprietario.
L’ordinanza è stata inviata ai diciotto comuni rientranti nel Parco nazionale del Gargano a cui è stato chiesto di trasmettere una relazione sullo stato delle aree interessate da attacchi di processionaria e gli interventi attuati. Relazioni che poi saranno inoltrate al Servizio Fitosanitario della Regione Puglia per le determinazioni di competenza.
L’intervento si è reso quanto mai urgente visto che i bruchi della processionaria in autunno formano un nido protettivo dove affronteranno l’inverno, per poi – entro la fine di febbraio – discendere lungo i tronchi e interrarsi per trasformarsi in crisalide. E’ questo è il momento di massima pericolosità.