Il presidente della Regione Vendola: “Basta con lo scempio del nostro territorio”
Grande partecipazione all’incontro pubblico organizzato da Sinistra e Libertà per discutere dell’alluvione che giusto un mese fa colpiva i comuni di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis. Nonostante la pioggia battente nessuno ha voluto mancare al dibattito. Protagonista indiscusso della serata è stato senza dubbio il Presidente della Regione Nichi Vendola, il quale nonostante fosse debilitato da qualche linea di febbre non ha voluto mancare all’appuntamento.
Il dibattito si è aperto con l’intervento di Giovanni Piano, direttore del portale di informazione sangiovannirotondonet.it, il quale ha puntato il dito contro la scarsa organizzazione e coordinazione dei vigili del fuoco e della protezione civile locale.
Di diverso parere il sindaco di San Marco in Lamis, Michelangelo Lombardi, il quale ha invece elogiato il lavoro degli organi di protezione civile della sua città in un momento di enorme difficoltà.
Il sindaco di San Giovanni Rotondo, Gennaro Giuliani, ha posto l’accento sulla mancanza di un piano di difesa idrogeologica complessivo invitando a ragionare su una corretta pianificazione urbanistica del territorio.
Molto atteso l’intervento del presidente Vendola che nonostante la febbre, si è dimostrato arguto ed agguerrito come sempre: “San Giovanni Rotondo è l’emblema della cattiva crescita urbana – ha esordito il governatore -. Il boom turistico ha portato ad avventure edilizie e urbanistiche senza ordine, senza controllo e senza il minimo rispetto per il territorio. Tutto questo ha portato anche una concentrazione di interessi da parte delle organizzazioni malavitose. Il Gargano è uno degli ecosistemi più complessi e delicati che noi abbiamo il dovere di custodire. Basta con il business sfrenato a danno del nostro fragile territorio, è l’ora di smetterla di prenderci in giro!
Bisogna attuare il Piano di Assetto Idrogeologico, devo conoscere le situazioni altrimenti non concederò più permessi per edificare in luoghi dove un mattone può costituire una bomba atomica sul futuro della nostra terra. Bisogna mettere in sicurezza il territorio e coordinare gli interventi nelle aree più a rischio. Gli eventi metereologici straordinari – continua Vendola – stanno diventando l’ordinario. Nel ‘700 uno tsunami sconvolse il nord del Gargano, quel lembo delicatissimo di terra conosciuto come l’istmo di Lesina, deturpato oggi da migliaia di case abusive grazie alle concessioni libere di un politico del luogo e dei suoi amici.
La Puglia, e lo dico con orgoglio, ha il miglior corpo di Protezione Civile d’Italia. Alla base c’è l’organizzazione e la programmazione. Abbiamo sale operative mirate e specializzate per gli incendi, e per alluvioni e per i terremoti, ognuna con conoscenze e modalità operative specifiche supportate da tecnologie all’avanguardia. Lo stesso devono fare i comuni, ossia mettere in campo volontari coordinati, formati e attrezzati e non mandati allo sbaraglio. Non deve esistere più il ‘chi ha competenza di fare che cosa’. Siamo i primi in Italia nonostante nessun finanziamento e nonostante il sabotaggio del governo Berlusconi, anzi del governo Fitto-Berlusconi. Pensavamo che avere un ministro pugliese potesse aiutarci, invece l’onorevole Fitto ci sta solo danneggiando. Noi andiamo avanti per la nostra strada – conclude Vendola – e non ci faremo intimidire da nessuno. Vi lascio con un motto che spero ci faccia riflettere tutti: ‘La terra non è un eredità dei padri, ma è un prestito dei nostri figli’”.
Antonio Lo Vecchio