Appello dal web di cittadini e attività commerciali
Il Gargano è in ginocchio. La nostra città ha iniziato a fare per l’ennesima volta la conta dei danni di questa terribile settimana di pioggia. Ma c’è qualcuno che pensa di celebrare la festa patronale come se niente fosse.
La cittadinanza e gli operatori commerciali tramite i social network insorgono: “No al cantante, alle luminarie e ai fuochi. Spendiamo quei soldi per l’emergenza e per aiutare la Protezione Civile. Con 20.000 euro si possono comprare tante attrezzature per facilitare il lavoro dei ragazzi che da giorni sono impegnati per aiutare la popolazione”. E’ questo in sintesi il pensiero di cittadini e commercianti che chiedono all’Amministrazione di poter annullare la parte cosiddetta artistica della festa.
“Annullare la prestazione musicale dell’artista chiamato ad esibirsi – ci fanno sapere dal Comitato Feste Patronali – ad un giorno dall’inizio della festa, significherebbe comunque pagare una penale che va dal 50 all’80% del cachet previsto. Tanto vale farlo esibire anche per regalare alla città un momento di spensieratezza dopo giorni difficili“.
La stessa proposta è stata avanzata dai cittadini della vicina San Marco: annullare il programma civile della festa patronale del 21 settembre e devolvere la somma in bilancio, per il concerto finale (Roby Fachinetti), alle operazioni di messa in sicurezza delle zone colpite dall’alluvione. “La stessa cosa – si legge su sanmarcoinlamis.eu – avvenne all’indomani dell’alluvione che colpi San Marco in Lamis nel 1982. L’amministrazione di allora decise di dar luogo alla sola festa religiosa ed impiegò le somme risparmiate per rimettere in piedi il paese. La proposta, per quello che si è appreso, pare abbia già riscosso il beneplacito di qualche amministratore”.
Allora perchè non fare la stessa cosa qui a San Giovanni? In un post su Facebook il nostro primo cittadino ha scritto poco fa: “Riscontrato la contrarietà dei manager dei gruppi musicali che devono esibirsi per la festa di Santa Maria delle Grazie a voler rinunciare ai compensi contrattuali stabiliti. Dopo una attenta analisi fatta con dirigente dott. D’Elia delle penali da sostenere in caso di annullamento delle manifestazioni musicali, si è convenuto di non disdire unilateralmente tali contratti, perchè saremmo comunque costretti a pagare, nonostante tutto, l’intero importo stabilito. La festa dunque avrà seguito come da programma. Considerato inoltre il grave stato di calamità che ha colpito la nostra Città e non potendo recuperare i contributi erogati al comitato festa Patronale, ho deciso di effettuare una attenta revisione delle opere già finanziate per ricavare economie da destinare al ripristino della sicurezza urbana“.
Per qualche organizzatore passato della festa patronale, interpellato dalla nostra redazione, tutto questo non corrisponde al vero: “In caso di gravi calamità naturali il concerto si poteva benissimo rimandare al prossimo anno senza nessuna perdita del cachet da parte dell’artista e senza penali per il Comune. Le luminarie sono state montate in questi ultimi giorni, si poteva benissimo disdire e fare lo stesso discorso con la ditta, prenotandola già da ora per il prossimo anno. Non c’è stata la volontà politica“.
Insomma, passata la tempesta, si torna a far festa. Come se niente fosse successo.
fdicosmo
Non so dove troveranno il coraggio di partecipare alla festa quei cittadini che sono stati sommersi dal fango che stanno ancora raccogliendo.
franco di cosmo