Una perla di Amelio
Dal 28 al 5 ottobre, ore 18.30 21.15
Regia: Bryan Singer
Superman/Clark Kent Brandon Routh
Richard White James Marsden
Perry White Frank Langella
Lois Lane Kate Bosworth
Lex Luthor Kevin Spacey
Dopo un lungo soggiorno nei perduti territori del pianeta Krypton, Superman torna sulla Terra ma ha un’amara sorpresa: la sua amata Lois Lane si è rifatta una vita senza di lui e gli abitanti di Metropolis non hanno più bisogno del loro supereroe. Ma la scarcerazione di Lex Luthor, suo acerrimo nemico, rende il suo ritorno assolutamente necessario.
Bryan Singer non è un regista qualsiasi e il suo è un film da post 11 settembre che, diversamente dai precedenti più colorati e ironici, non teme di assumere toni crepuscolari e addirittura cupi. Sullo schermo si vedono infatti non solo i 260 milioni che il film è costato, una cifra pazzesca persino per gli standard hollywoodiani, ma anche il frutto di un vero talento visionario. Singer è ispirato nel fondere effetti speciali suggestivi (bellissimi i lunghi voli notturni) e note intimiste e sentimentali;
riprendere un eroe così radicato e cercare di riviverlo in chiave moderna è compito arduo. Voto 6
LA STELLA CHE NON C’È
Sala 2
dal 29 al 4 Ottobre, ore 19 21
Regia: Gianni Amelio
Vincenzo Buonavolontà
Sergio Castellitto
Liu Hua Tai Ling
Liberamente ispirato a ‘La dismissione’ di Ermanno Rea.
Una delegazione cinese arriva in Italia per rilevare un grande impianto da un’acciaieria in disarmo. Vincenzo Buonavolontà, manutentore specializzato nei controlli delle macchine, è convinto che l’altoforno in vendita non sia in buone condizioni e vuole ostinatamente trovare il guasto. Vincenzo scopre il difetto dell’impianto quando però i cinesi sono già ripartiti con tutto il carico per il loro Paese. Non ci pensa due volte: vola a Shanghai per consegnare di persona la centralina idraulica modificata che permetterà all’altoforno di funzionare perfettamente.
Gianni Amelio è noto per la sua profondità di sentimento, umanità e coerenza. Con Sergio Castellitto, a mio parere , oggi probabilmente il primo degli attori italiani , viene alla luce un film denso e metaforico nei contenuti.La stella che non c’è non è un film sull’identità operaia negata, né un reportage sulla nuova Cina e sulla sua aggressività economica. E’ un film su un uomo che cerca se stesso .Il film ha la freschezza e la verginità degli esordi, arricchite da una sapienza visiva che ha pochi eguali, una riflessione così rilevante su quella bravura manuale segno di identità orgogliosa e della centralità dell’uomo nell’universo delle macchine.
Voto 8,5