"Commediasexy" e "Le rose del deserto"
Regia: Alessandro D’Alatri
Tony Muciaccia Rocco Papaleo
Salvatore Lisassi Michele Placido
Pia Roncaldi Stefania Rocca
On. Massimo Bonfili Paolo Bonolis
Nardi Fabio De Luigi
Martina Brandi Elena Santarelli
Mariano Di Virgilio Sergio Rubini
Dora Di Virgilio Margherita Buy
Sullo sfondo di una Roma capitale della politica e dello spettacolo, si intrecciano le vicende di un anomalo "triangolo" sentimentale tra l’onorevole Bonfili, il suo autista Mariano e Martina, una starlette dalle forme prorompenti e dal carattere travolgente. L’onorevole Bonfili, padre di due bambine e sposato con Pia, affascinante donna con la passione per la cucina, ha una relazione segreta con Martina. La sua vita scorre meravigliosa, tra lussi e privilegi, incontri istituzionali e appuntamenti clandestini. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando l’onorevole si troverà davanti al rischio di uno scandalo che potrebbe rovinargli la vita.
Sui risvolti farseschi si privilegiano i tocchi di umorismo, più che all’intermittente scoppio della risata si lavora alla costanza del sorriso.
Con un retrogusto amarognolo che riguarda vari aspetti del presente: gli amorazzi paparazzati della supervalletta (Elena Santarelli), la politica trascinata nel fango del malcostume, l’influenza nefasta della tv sui bimbi, la nostalgia del perbenismo. Il tutto imbastito in un racconto buffonesco finalizzato allo stare insieme in allegria. Un po’ meno delle aspettative, ma non da cestinare. Voto 6,5
LE ROSE DEL DESERTO
Regia Mario Monicelli
Ten. Marcello Salvi Giorgio Pasotti
Sergente Barzottin Fulvio Falzarano
Maggiore Stefano Strucchi Alessandro Haber
Frate Simeone Michele Placido
Aisha Moran Atias
Liberamente tratto da ‘Il deserto della Libia’ di Mario Tobino e dal brano ‘Il soldato Sanna’ in ‘Guerra d’Albania’ di Giancarlo Fusco.
Il Terzo Reparto della Trentunesima Sezione Sanità si accampa a Sorman, sperduta oasi del deserto libico. Soldati e ufficiali sono sicuri che vi rimarranno per poco tempo; dieci giorni, un mese al più. Il comandante Stefano Strucci ha come principale preoccupazione quella di scrivere alla moglie Lucia; il tenente medico Marcello Salvi si diletta ad immortalare il villaggio con la sua Leica, come fosse un normale turista, mentre la truppa fantastica sulle arabe che spera di incontrare per vivere esperienze da Mille e una Notte. Sul posto vive un frate italiano, fra Simone, che ha organizzato una scuoletta e si prodiga nel prestare aiuto alla popolazione locale. Coi suoi modi bruschi e concreti il frate chiede, anzi pretende, l’aiuto dei medici italiani per curare uno dei suoi ragazzi. I militari si prestano e la voce del loro operato si sparge, tanto che la loro permanenza, piu che una occupazione militare, assume l’aspetto di una missione umanitaria.
Mario Monicelli ha diretto un gran film su una guerra in cui non si combatte ma si muore. Tutto il gran film è benissimo interpretato, pervaso da un sentimento molto bello di rimpianto non certo per la guerra, ma per come erano gli italiani prima della modernità; è attraversato da un’ironia anche affettuosa. Uno sforzo d’arte del regista più anziano in attività. Voto 9