«…la testa del corteo si era tolta dal
piazzale e si avviava verso la piazza degli Olmi, quando alcuni sconsigliati
Fascisti, ritenendo di aver inflitto per la numerosa presenza della forza
pubblica, uno scacco ai loro avversari socialisti, incominciarono a gridar loro
‘fuori, fuori’».
Dopo un anno di scrupolosa ricerca nei vari archivi e biblioteche emerge uno studio
approfondito sull’eccidio più mortifero del biennio rosso in Italia.
Una mattina di festa, un gioioso corteo di
circa seicento persone – che, per celebrare il successo socialista alle
elezioni del 3 ottobre 1920 e l’insediamento dei nuovi amministratori, vuole
inalberare sul balcone del Comune della cittadina di Padre Pio, come simbolo di
quella vittoria, la bandiera rossa – si trasforma nel massacro di tredici
cittadini, manifestanti e non, e un carabiniere, con una sessantina di altri
feriti.
Le responsabilità dell’eccidio sono rimaste
sempre alquanto incerte. Inchieste di polizia e giudiziarie, ricostruzioni
giornalistiche, scontri politici, atti parlamentari hanno chiarito molti
aspetti ma non hanno mai fatto piena luce sull’intera dinamica di quegli
eventi. La verità è apparsa sempre frammentaria, talvolta piegata alle ragioni
di parte o di Stato.
«Con questo saggio – scrive Giuseppe Tamburrano nella Prefazione – la verità sull’eccidio del 14 ottobre 1920
di San Giovanni Rotondo è finalmente raggiunta. L’Autore l’ha cercata e l’ha
trovata consultando tutta la documentazione disponibile e dando credito
all’ispettore di polizia Trani che, in quei tempi in cui già si faceva pesante
e condizionante la pressione della reazione, svolse una inchiesta scrupolosa ed
obbiettiva».