di Federico
Fabrizio
Per asbestosi si intende l’inalazione di fibre di
asbesto o amianto, dove per amianto si vuole indicare un gruppo di minerali
fibrosi, estratti in cave a cielo aperto i quali risultano essere di elevata
resistenza meccanica e al fuoco. E’ una malattia professionale respiratoria ormai
nota da molto tempo alla quale si attribuisce un tasso di nocività elevato. Le principali lavorazioni che espongono a tali
minerali vanno dall’edilizia, industria navale, industria automobilistica,industria
chimica fino ad arrivare a quella tessile.
I rischi che subentrano con l’estrazione e lavorazione
dello stesso minerale (generalmente a cielo aperto) che genera abitualmente una
più grande dispersione di polvere, produzione di manufatti in cemento-amianto, asfalto-amianto,
produzione di materiali antifrizione, coibentazione di caldaie e tubazioni, preparazione
ed applicazione di vernici bituminose e viniliche relative all’industria
automobilistica ed infine demolizione delle strutture isolate con amianto (edifici,
carrozze ferroviarie).
Gli scienziati, interrogandosi su quale fosse il
meccanismo che agisce sulle cellule del nostro organismo, hanno scoperto che esse
è come se apparissero letteralmente “pugnalate” dalle fibre di amianto
appuntite. Ma i meccanismi eziopatogenetici sono da ricondurre ad
una cascata di eventi: dapprima con le fibre che penetrano nell’albero
respiratorio disponendosi preferenzialmente in direzione parallela alla
corrente aerea. Le suddette fibre sono suddivise in base alla loro dimensione
nell’ordine dei micron: lunghe (50 micron), ultracorte ed ultrafini (1-2
micron).
Un gruppo di ricercatori della Brown University, ha
spiegato che cosa succede: alcuni nanomateriali, come i nanotubi di
carbonio, entrano nelle cellule prima con la punta rivolta con un angolo
di 90 gradi. L’orientamento inganna la cellula, percependo la punta
arrotondata, dato che la cellula percepisce una sfera, piuttosto che un lungo
cilindro. Nel momento in cui la cellula si rende conto il materiale è troppo
lungo per essere completamente ingerito, è troppo tardi. Si innesca quindi una
reazione patogena da corpo estraneo. Il nostro organismo subisce le spese di
una azione irritante sulle mucose di notevole importanza clinica con un decorso
potenzialmente progressivo fino ad evolvere in carcinoma polmonare (con azione
sinergica del fumo di tabacco), mesotelioma (tumore che origina dal mesotelio
cioè lo strato di cellule che riveste le cavità sierose come pleura, peritoneo)
fino ad un’insufficienza respiratoria.
I lavoratori esposti a fibre di amianto devono
osservare la normativa in materia di utilizzo di dispositivi di protezione
individuali ossia destinati ad essere indossati per salvaguardare la loro salute
e il loro stato di sicurezza durante l’attività lavorativa (D.Lgs. 81/2008). Non ultima per importanza è la sorveglianza sanitaria: il
rispetto dei limiti di esposizione negli ambienti di lavoro previsti dalla
legislazione italiana.