“Si dicono molto felici di essere
nella nostra città e hanno più volte ringraziato per l’aiuto e l’ospitalità”
di Pio Matteo Augello
Si è svolta ieri, nel salone della Chiesa
di Sant’Onofrio la prima assemblea pubblica del neo-nato comitato per
l’accoglienza e la sensibilizzazione verso gli immigrati provenienti dalle
guerre africane e ospitati in questi giorni in una delle strutture alberghiere
della nostra città.
L’obiettivo è cogliere l’opportunità di
relazionarsi con questi ragazzi, interagire con loro in modo che questa
permanenza sia una possibilità di arricchimento culturale e umano, piuttosto
che l’ennesima occasione di chiusura e paura nei confronti di quello che si
avverte come “diverso”.
Alla riunione erano presenti, oltre ai
promotori Vincenzo Merlino, Matteo De Vita, Michele
Carruozzi per il partito di rifondazione comunista, Livio Dragano, Matteo Mangiacotti, Ass.ne Mò Basta, Ass.ne Terra senza confini, Ass.ne Amani e Provocult, anche altri esponenti
politici come Salvatore Mangiacotti per il PD, Gaetano Cusenza per l’API,
Giulio Canistro proprietario dell’Albergo che ospita gli immigrati, e numerosi
ragazzi e privati cittadini, oltre, e soprattutto, due ragazzi a rappresentanza
degli immigrati, accompagnati da uno dei responsabili del progetto di
accoglienza e formazione incaricati dalla protezione civile e dal commissario
delegato per l’emergenza.
Dopo
l’introduzione e i saluti iniziali la parola è stata data ai due ragazzi
immigrati, che hanno portato la loro testimonianza raccontando di come dal
Burkina Faso si siano ritrovati in Italia. Hanno 18 anni, e hanno lasciato il loro
paese per trovare lavoro in Costa D’Avorio; da lì ben presto, a causa della
guerra, si sono dovuti spostare in Libia ove avevano trovato lavoro presso
un’azienda tunisina. Ma L’arrivo della guerra anche in Libia, li ha costretti a
imbarcarsi per l’Italia su imbarcazioni di fortuna e dopo due giorni di viaggio
sono approdati a Lampedusa. Parecchi ragazzi come loro, non ce l’hanno fatta e
sono morti durante la traversata. Da Lampedusa sono stati trasferiti a Manduria,
poi a Massafra presso un hotel del posto e, infine sono approdati a San
Giovanni Rotondo. Si dicono molto felici di essere nella nostra città e hanno
più volte ringraziato per l’aiuto e l’ospitalità.
Ha
quindi preso la parola Antonio in rappresentanza del gruppo che si occupa
dell’accoglienza e assistenza ai ragazzi. Ha spiegato come siano tutti ragazzi
giovanissimi, tra i 18 e i 27 anni; sono arrivati qui per avere una possibilità
di vivere, e non certo per arricchirsi o altro. Sono liberi di circolare,
alcuni hanno già il permesso di soggiorno, altri stanno concludendo l’iter per
ottenerlo. Sono di diversa provenienza, etnia e religione, ma si sentono tutti
fratelli. Hanno tre appelli giornalieri (colazione, pranzo e cena) e possono
allontanarsi dietro rilascio di un permesso per un massimo di 48 ore per andare
a trovare parenti ospitati nelle vicinanze. Sono stati tutti sottoposti a
screening sanitario, e non hanno alcun interesse a dare fastidio, in quanto al
primo sbaglio scatta immediatamente l’espulsione dall’Italia. Sono ospiti
educatissimi e chiedono tutto con gentilezza e amano giocare a calcio. Hanno a
disposizione 2,50 euro giornalieri che vengono consegnati loro settimanalmente,
per le loro piccole necessità. Tra di loro c’è un gruppo di cattolici che
puntualmente alle 18 si reca nella vicina chiesa della Trasfigurazione per
pregare, mentre per gli altri il momento della preghiera è alle 21 in albergo.
Dalla settimana prossima inizieranno le attività di studio della lingua, della
cultura e della storia italiana, e nel tempo libero potrebbero interfacciarsi
con il comitato.
Dopo aver salutato gli ospiti, la discussione è proseguita intorno ai
temi e alle iniziative che il comitato ha intenzione di mettere in atto per far
sì che questa occasione di condivisione diventi un’opportunità per abbattere la
diffidenza e la paura nei confronti della “diversità” in genere, e perché
questo comitato vada oltre la particolare situazione odierna e punti in futuro
ad interfacciarsi con tutte le forme di immigrazione presenti da tempo sul
nostro territorio. Venerdì prossimo è indetta una nuova assemblea pubblica per
approfondire e organizzare nei dettagli l’attività del comitato. L’assemblea è
aperta a tutti, alle associazioni, agli amministratori, ai partiti e ai privati
cittadini.