LibriAmo, a cura di Renata Grifa
…ti vedevo a mille chilometri di distanza con la paura di scegliere tra la vita
e l’oscenità, senza sapere che sono la stessa cosa. L’osceno è il tumulto privato che uno ha,
e che i liberi vivono. Si chiama esistere, e a volte diventa sentimento.
Tieniti stretta la tua meravigliosa indecenza, Grand. E ricordati le due promesse.
Ci vediamo nella Parigi natalizia.
M.
Una fotografia di Erwin Blumenfeld “Holy Cross (in hoc signo vince)”, una copertina aggressiva, il titolo che fa il resto.
Un pacchetto confezionato ad arte quello di Atti osceni in luogo privato, che in realtà altro non è che un romanzo di formazione sessuale e sentimentale non diversa da quella di molti uomini qualunque.
Gli atti osceni sono quelli dell’italo-parigino Libero (pronunciato alla francese, bien sûr!) negli anni che vanno dall’adolescenza all’età adulta, anni scanditi da conquiste, da libri, da scoperte e da donne, forse le vere protagoniste del romanzo: Lunette “la farfalla nera”, Marie l’affascinante bibliotecaria, Madame Marsell, Frida, Anna e da contorno tutte le avventure che diventano una tacca sul bancone di un bar milanese ogni qualvolta si uniscono con passione al protagonista. Donne descritte senza giudizio alcuno, ognuna delle quali cerca di districare il groviglio in cui è finita la vita di Libero, spesso ricorrendo alla reciproca sessualità.
A ben vedere cos’avrà poi di speciale Libero Marsell? Non sarà né il primo né l’ultimo ragazzo in preda agli ormoni adolescenziali che fanno vedere sotto ogni orlo di gonna la possibilità di prime esperienze. Autoerotismo, sesso, trasgressione (?), tutti elementi che accompagneranno metodicamente la crescita di Libero, nascondendo forse un trauma più profondo.
Dall’Infanzia all’Adultità per finire in una ri-Nascita, Libero si interfaccia con le emozioni della vita: passione, leggerezza, perdita e forse amore “cercavo corpi, volevo cuori”.
Oltre la sessualità o trasgressione, la formazione sentimentale di Libero viaggia di pari passo con la formazione interiore: politica, musica, letteratura, amicizia, sono altrettanti ingredienti fondamentali che accompagnano Libero nella ricerca di se stesso. Da Lo Straniero di Camus al Deserto di Tartari di Buzzati, fino a Withman, tanti i suggerimenti letterari che ben definiscono l’animo del protagonista, fino a dare un senso concreto al nome che porta: Libero.
Scritto in maniera raffinata, ma mai volgare (forse vero punto a favore del romanzo) Atti osceni in luogo privato ci guida attraverso pagine che danno l’idea di un bel film francese oltre che di un romanzo contemporaneo. Pagine curiose, intriganti, a tratti erotiche ma mai scandalose.
Bravo l’autore a fare di un Libero qualsiasi un personaggio che piacerà a molti perché in realtà mai davvero sopra le righe. Bravo perché riesce ad eludere con la scrittura le oscenità declamate nel titolo regalandoci certamente un romanzo bello, comunicativo, ma lontano dall’originalità che solo il vero genio nasconde in sé.