Prima raccolta di cellule staminali in “aferesi”
E’ stata effettuata con successo nei giorni scorsi presso l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza la prima raccolta di cellule staminali da sangue periferico da donatore volontario iscritto all’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) mediante «procedura aferetica», modalità simile a quella utilizzata per la donazione delle piastrine.
La donazione è avvenuta a favore di un paziente del nord Italia affetto da una grave emopatia. La procedura, di uso consolidato per i donatori familiari dei pazienti affetti da patologie oncoematologiche, a partire dal 2005 è utilizzabile anche per i donatori volontari non consanguinei per i quali negli anni scorsi era possibile esclusivamente la donazione mediante prelievo di sangue midollare dalle ossa del bacino in anestesia generale. Il Midollo osseo, spesso impropriamente associato al midollo spinale, non porta ad alcun rischio di paralisi ed il sangue midollare o periferico prelevato si rigenera velocemente riportando il donatore alla situazione di partenza senza alcuna menomazione.
Importante al fine della donazione è stata la collaborazione tra la sezione aferesi del servizio di medicina trasfusionale diretta da Lazzaro di Mauro, l’unità operativa di ematologia e centro trapianti di midollo osseo diretta da Nicola Cascavilla e la sezione ADMO di San Giovanni Rotondo, associazione costituitasi di recente in città ma già fortemente attiva nel diffondere il messaggio di impegno e di solidarietà verso i pazienti, spesso bambini, affetti da patologie oncoematologiche.
Per diventare potenziali donatori di cellule staminali basta sottoporsi ad un prelievo di sangue (come per una normale analisi) presso uno dei centri prelievi autorizzati. Non occorre impegnativa medica. Dopo aver firmato il consenso informato e l’adesione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo, i risultati delle analisi vengono inseriti in un archivio elettronico gestito a livello regionale e nazionale e collegato con i registri internazionali, nell’assoluto rispetto della riservatezza. Nel caso di una prima compatibilità con il paziente, il donatore sarà chiamato ad un ulteriore prelievo di sangue per stabilire i successivi livelli di compatibilità. L’adesione iniziale firmata in corrispondenza del primo prelievo ha solo valore morale e fino all’ultimo momento il potenziale donatore può ritirarsi (è facile, tuttavia immaginare le conseguenze di un tale gesto soprattutto per il paziente). Tutto ciò rende chiaro che il donatore di cellule staminali emopoietiche è un donatore potenziale che diventa reale soltanto nel caso raro di compatibilità con un paziente non si sa quando, non si sa per chi. La sua disponibilità gratuita ed anonima, non ha limiti geografici, viene infatti a far parte dell’insieme dei donatori di tutto il mondo.