“Una società civile non può prescindere dall’osservanza del rispetto della dignità di ogni persona”
di Giuseppe Pizzicoli
Da estraneo ai fatti della politica ma attento alle sue esternazioni, sento di dover dire la mia: nella foga della polemica che sta infiammando in questi mesi la situazione amministrativa locale, non è possibile né consigliabile, buttarsi a capofitto utilizzando epiteti e coniare appellativi pesanti come un macigno!
L’occasione che ha fatto traboccare il “mio” vaso è stato l’articolo pubblicato su questo portale con il titolo “Quando si dice: ma ci sei o ci fai? “ del 12 c.m.
Orbene, tutte le amministrazioni del passato (almeno da quando sono a San Giovanni Rotondo, ossia dal 1981 in avanti), di qualsiasi colore politico, sono state sottoposte a critiche anche feroci.
Ben vengano le critiche, soprattutto se costruttive, poiché le stesse fanno parte delle regole democratiche del gioco, nel senso appunto che tutti hanno il diritto – costituzionalmente garantito – di esprimere le proprie opinioni comunicando in tutti i modi possibili.
I diritti che lo Stato riconosce a ciascun cittadino – tuttavia vanno incontro a precisi limiti nel senso che non è consentito a nessuno strafare (così, ad esempio, lo Stato riconosce il diritto di proprietà a ciascun individuo nondimeno lo stesso proprietario incontra limiti nell’uso del proprio bene, così che egli non può mettere in pericolo la vita e la incolumità degli altri, ad esempio, appiccando il fuoco agli alberi che si trovano sul proprio terreno).
Così pure non è consentito né dalla legge né dalle regole di civile convivenza investire l’avversario politico con una serie di epiteti offensivi dell’onore, del decoro e della reputazione di una persona (usando espressioni come “sei un residuo”).
Se la polemica politica prende una simile escalation, possiamo immaginare che molte persone perbene vorranno tenersi alla larga della stessa per non essere coinvolte in spiacevoli scontri!
In tal modo il Paese perderebbe ancora una volta l’occasione di un effettivo cambiamento, di una radicale inversione di tendenza.
I giovani che – sembrano distratti da altre attrattive – in realtà ci giudicano ed il loro giudizio è piuttosto severo soprattutto perché noi adulti – con le nostre intemperanze anche verbali – non offriamo sempre un esempio di un saggio equilibrio e temperanza.
Non ho elementi adeguati per fare una valutazione di merito della vicenda amministrativa cittadina; qui mi limito soltanto ad invitare a conservare uno stile adeguato, rispettoso della dignità di ciascuna persona, indipendentemente se amico od avversario, di destra, di centro o di sinistra: e ricordare che il rispetto della dignità di ciascuna persona viene prima di ogni altro diritto o dovere ed è il presupposto dal quale nessuna società civile può prescindere né fare a meno.
Giuseppe Pizzicoli