L’equinozio mai così presto da oltre 100 anni
La primavera è una delle quattro stagioni delle zone temperate. Astronomicamente inizia con l’equinozio di primavera e finisce con il solstizio d’estate. La parola “equinozio” deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale al dì”.
Meteorologicamente invece si considerano estate e inverno i periodi di tre mesi rispettivamente più caldi e più freddi: in tal modo primavera e autunno sono definiti come i periodi intermedi. In tal senso l’inizio della primavera meteorologica varierà da paese a paese in base, principalmente, alla latitudine.
Quest’anno l‘equinozio di primavera che, come certificato dagli astronomi non cadeva così presto da oltre cento anni, è avvenuto alle 5.14 di ieri 20 marzo, anticipando la sua tabella di marcia di un giorno. Quest’anno, come successe per l’ultima volta nel 1896 – secondo quanto riporta Space.com – l’equinozio ha giocato in anticipo e addirittura per il gioco dei fusi orari in talune zone del globo, come la costa americana sul Pacifico, è avvenuto quando ancora era il 19 marzo.
La tradizione vuole che l’inizio della primavera sia il 21 marzo, ma in realtà per le rilevazioni astronomiche non è così.
Nel corso del ventesimo secolo, l’equinozio astronomico ha coinciso con quello del calendario solo in 36 anni su 100. Più spesso è dunque caduto il 20 marzo, ma raramente così presto nel corso della giornata come è avvenuto nel 2012. L’equinozio è il momento in cui il Sole arriva ad uno dei due punti d’intersezione tra l’eclittica (il percorso del sole) e l’equatore celeste (equatore terrestre proiettato nel cielo). L’esatto punto d’intersezione avviene due volte l’anno: tra il 22 e il 23 settembre, segnando l’inizio dell’autunno, e tra il 20 e il 21 marzo, aprendo le porte alla bella stagione.