LibriAmo a cura di Renata Grifa
Di conseguenza, quando lui era con me non importava poi tanto che fosse cambiato e si mostrasse tormentato o ombroso o soffrisse di un’insonnia alla quale il più delle volte io non potevo rimediare;
l’importante era vedere il suo sorriso quando sorrideva, il suo sguardo grigio opaco all’erta, ridere alle sue battute e alle sue imitazioni quando si prestava a farne, baciargli le labbra con cautela, o senza, e averlo accanto giorno dopo giorno, anche se incompleto o trasformato, per così dire.
Javier Marías
L’essenza di questo libro è racchiusa tutta lì, in quell’immagine di copertina, in quel fumo di sigaretta così simile alla nebbia che avvolge l’intera storia narrata.
É il romanzo della espera, dell’attesa, dell’identità perduta e della rassegnazione. Senza mai sapere se è stato davvero il destino a sceglierci la vita o se forse siamo noi che avremmo potuto fare scelte migliori.
Berta e Tom si conoscono da giovanissimi, lei madrilena da quattro generazioni, lui inglese per parte di padre, in una Spagna ancora assediata dal regime franchista, tra tumulti e agitazione si innamorano, si scelgono, decidono di unirsi l’uno all’altra per sempre, ma da subito si percepisce che nulla è chiaro in quel ragazzo dall’aspetto così avvenente, dalle doti così brillanti, loro sono insieme “insieme, ma dandosi le spalle”.
Stavamo bene insieme, malgrado le brume e i fumi in cui vivevamo avvolti. Malgrado la mia visuale così ridotta, malgrado tutto. Era come assistere alla sua vita con un occhio solo, e come se l’altro fosse cieco. A volte era difficile sopportarlo, ma lo sopportavo. E nonostante tutto lo amavo ancora, imperfettamente e con un misto di sentimenti contraddittori, come tutti. No, non come tutti, come quelli che amano meglio.
É un evento casuale quello che stravolgerà la vita di Berta, un evento di cui lei non saprà mai nulla, un evento in cui verrà coinvolto Tom, o Tomás, o Thomas, a seconda delle identità che inizierà ad avere, a seconda degli incarichi che dovrà ricoprire, a seconda di quello che il Regno e la Corona gli chiederanno come strettamente necessario e assolutamente segreto.
Metà vita sarà per Berta, l’altra metà per l’inconfessabile.
É cosi che ci si accorgerà che ogni esistenza è segnata da eventi incontrollabili, da incontri che accadono e che ti cambiano, ti trasformano, ti fanno rendere conto che da un lato, quello di Berta, non si arriva mai veramente a conoscere qualcuno, e dall’altro, quello di Tomás, di come sia difficile conoscere bene perfino se stessi.
Un racconto in cui ci sentiamo tutti complici, i personaggi, lo scrittore, noi lettori, tutti ci riconosciamo nell’attesa perenne di qualcuno, nelle certezze che ci vengono date e in quelle che non osiamo chiedere, in quello stare insieme a metà e soli per intero.
Berta Isla è la storia di una storia d’amore, dove l’amore resta sullo sfondo, è il volto scuro di quel James Bond abituati a vedere sullo schermo, è la storia raccontata quasi non raccontando davvero tutto, ed è senza dubbio il talento e la maestria di uno scrittore come Javier Marías che anche questa volta rendendo omaggio a quelli che sono i pilastri della sua ispirazione, Shakespeare, Dickens, T.S. Eliot,ci regala un romanzo destinato a rimanere senza tempo.