Una raccolta poetica… fresca di stampa
lontano il riflesso delle tue mani sulle vetrate scarne della cantina
fotografia scolorita di un’età apparentemente disadorna
prima che le ore venissero inghiottite da monotonie senza piacere
la fugacità delle luci create con sapienza da dita morbide
era capace di riempire di pace il pensiero affollato
La poesia non è affatto morta. Anzi. Lo dimostra la nuova raccolta poetica di Giuseppe Settanni, avvocato e docente universitario nato a San Giovanni Rotondo 37 anni fa. Il testo, intitolato “Blu” (Edizioni Ensemble), da poco in libreria, fa seguito al romanzo “Nero” (Edizioni Palomar, 2010), opera prima dell’autore – che ha avuto buone recensioni e un significativo successo di pubblico – proponendo una nuova tonalità nella particolare tavolozza dello scrittore.
La raccolta ha come tema principale quello del vento. Nei vari componimenti, si percepisce l’idea del soffio, del mutamento, del movimento. E, per i più attenti, ci sono riferimenti anche alla terra natia dell’autore.
La silloge si compone di quattro parti (che prendono il nome dai venti citati da Omero, ovvero Borea, Noto, Euro e Zefiro), simmetriche e ricche di corrispondenze nonché di riferimenti incrociati, ed è introdotta da un prologo e un epilogo la cui denominazione fa riferimento a un passo di un’opera di Prospero Marziani, in cui il celebre medico rinascimentale cita proprio il vento.