Nel frastagliato panorama delle commedie italiane, tra cinepanettoni e “vanzinate” di vecchia data, ogni tanto si intravede brillare qualche piccola stella solitaria. E’ il caso di Boris, film del 2011 tratto da un serial televisivo andato in onda in sordina dapprima sui canali satellitari di Sky e poi in chiaro su Cielo. Una commedia fresca, accattivante che strappa tante risate sincere. Merito di una sceneggiatura pungente e di una satira mordace. Vittima dell’occhio critico degli ideatori è l’intero mondo dello spettacolo: René Ferretti (Francesco Pannofino) è un regista di fiction televisive di serie B, la cui libertà creativa è costantemente ostacolata da una produzione che esige prodotti scarsi ma che fanno impazzire il pubblico. Stanco di questo modo di lavorare, René decide di ritirarsi dal mondo dello spettacolo, fin quando non gli viene proposto di girare un film per il cinema. Roba grossa, si tratta della trasposizione del libro di Gian Antonio Stella, La casta, che tanto scalpore suscitò all’epoca della sua pubblicazione, per via dei suoi contenuti scandalo sul mondo della politica.
Un film impegnato, serio, di denuncia. Rianimato e motivato, René accetta il lavoro. Ma, ahimé, la sua pazienza sarà messa a dura prova da uno staff altolocato e con la puzza sotto il naso, attori capricciosi, produttori impazienti e a caccia del prodotto “che fa fare soldi”. Continui impedimenti di ogni genere ostacoleranno le riprese del film, fin quando, sfiorato ormai il fallimento totale del progetto, si decide di convertire il tutto in un cinepanettone.
Tutti sono contenti: la produzione, gli attori, il pubblico che riempie le sale.
Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, le menti che hanno partorito Boris, sono riusciti a filtrare e trasporre su pellicola tutto il calderone di falsità e menzogne che si cela al di là delle telecamere. Lo star system viziato e sempre più incompetente, gli sciacalli pronti a voltare le spalle a tutto e a tutti in nome dell’audience e del successo di pubblico, ma anche la genuinità di chi in questo mondo ci lavora per portare a casa il salario mensile. Un cast di vecchie e nuove leve del cinema/tv dà quel giusto tono di colore a gag dai tempi comici perfetti e parodie nemmeno troppo nascoste di personaggi celebri del cinema italiano. Doppiatore d’annata, Francesco Pannofino si dimostra ottimo attore, sorprendendo per la sua passionale risolutezza nella caratterizzazione del protagonista René. Accanto a lui, la sempre raffinata Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Giorgio Tirabassi, Antonio Catania e una matura Carolina Crescentini nella parte di diva vamp.
Con Boris la commedia italiana ritrova quello smalto che ormai sembrava perduto negli anni. Tante grasse risate e sullo sfondo amare riflessioni sulla contemporaneità. Noi, amanti del buon cinema, sentitamente ringraziamo.